Un cittadino uzbeko è stato condannato a scontare quasi 16 anni di carcere per aver minacciato di uccidere il Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama. Ulugbek Kodirov, 22 anni, che vive negli Stati Uniti dal 2009, dunque passerà i prossimi 15 anni e 8 mesi della sua vita tra le sbarre per minacce al presidente, possesso illegale di armi e appoggio logistico a un’organizzazione terroristica. La condanna è stata inferta da un giudice dell’Alabama, ma è stata resa nota dal Dipartimento alla Giustizia di Washington.
L’imputato si è dichiarato colpevole nello scorso mese di febbraio. Kodirov, che aveva detto a un informatore della polizia di voler uccidere Obama, era stato così avvicinato da agenti sotto copertura che gli avevano fornito una mitragliatrice e delle granate. L’arresto è scattato subito dopo l’incontro. Il giovane si era mantenuto in contatto via email con presunti esponenti del Movimento Islamico dell’Uzbekistan, che per gli USA rappresentano un gruppo terroristico.
Secondo il procuratore dello stato, Kodirov in qualche modo è rimasto vittima dei siti di social networking. Questo perché, conoscendo pochissime parole d’inglese, il giovane passava la maggior parte delle ore a parlare con dei suoi connazionali in rete. Alcune di queste persone, molto vicina all’estremismo islamico, l’avrebbero indottrinato e addirittura convinto a perpetrare l’omicidio ai danni di Obama che avrebbe dovuto aver luogo durante la campagna elettorale per le presidenziali che avranno luogo nel prossimo mese di novembre.
Il procuratore Kodirov ha dichiarato che il ragazzo:
Era convinto che gli americani stessero uccidendo la sua gente a sangue freddo. A quel punto, un informatore dei servizi segreti, venuti a conoscenza del progetto, l’avrebbe accompagnato, circa un anno fa, ad acquistare un fucile automatico e quattro granate. Colto in flagrante, Kodirov è stato arrestato e poi condannato. Kodirov non è un terrorista brutto e cattivo, ma nemmeno una vittima. Semmai un esempio di come un giovane possa venire radicalizzato dalla propaganda su internet.