Il procuratore aggiunto Pietro Forno denuncia l’escalation di violenze che sta funestando Milano. Tra il 24 aprile e il 24 maggio si sono registrati ben 26 casi tra stupri, molestie o tentati abusi sessuali ad opera di sconosciuti. I dati, che non includono le violenze in ambito domestico, descrivono una casistica alquanto varia: diversa è l’età delle vittime, diversi i luoghi e gli orari in cui i crimini vengono consumati, come anche la nazionalità e l’estrazione sociale dei molestatori.
Nessuna donna si sente più al sicuro per strada, sapendo che in qualsiasi momento della giornata uno sconosciuto può avvicinarsi con cattive intenzioni. Nella maggior parte degli episodi si tratta di palpeggiamenti e molestie, ma circa un terzo dei casi riguarda abusi molto gravi, sette dei quali a danno di minorenni. Una mamma di 43 anni è stata violentata alle nove del mattino nel parco dopo aver accompagnato il figlio a scuola; una ragazzina di tredici anni è stata abusata di pomeriggio, proprio sotto casa; una donna sessantaseienne è stata seguita, rapinata e violentata nella propria abitazione; diverse ragazze hanno subito molestie che potevano degenerare in stupro nella stazione della metropolitana, sul treno e in autobus, salvate solo dalla propria prontezza di riflessi che le ha aiutate a sfuggire agli aggressori e avvisare i passanti, mentre altre due, nella medesima situazione, non sono state altrettanto fortunate.
Meritano un discorso a parte i casi concernono le violenze all’interno o all’uscita delle discoteche, poiché sono accomunati dall’utilizzo da parte degli aggressori di droghe somministrate di nascosto alle vittime per renderle più arrendevoli. Questo fenomeno, particolarmente preoccupante per la frequenza dei casi in cui si presenta, ha convinto il procuratore Forno a far confluire tutti i fascicoli che lo riguardano ad una squadra apposita, guidata dai sostituti procuratori Gianluca Prisco e Cristiana Roveda.
L’impressionante serie di violenze, nonostante i tanti arresti che sono seguiti, ha suscitato non poche polemiche. L’ex vicesindaco De Corato del Pdl ha dichiarato: «È il fallimento del modello sicurezza di Pisapia». Dall’entourage del sindaco la pronta risposta: «Chiediamo più rispetto. Il dolore delle donne non venga utilizzato strumentalmente».