Gli arcobaleni sono dei fenomeni ottici, che si vengono a creare quando la luce del Sole passa attraverso alle gocce d’acqua rimaste sospese in aria dopo un temporale, o anche vicino a una cascata.
I colori che compongono gli arcobaleni non sono mai nettamente separati tra di loro e, solitamente, ciò che vede il nostro occhio è un arco rosso esternamente, poi una banda di colore arancione, seguita da una gialla, verde, azzurra, indaco e, alla fine, viola.
In particolari casi, però, un arcobaleno può essere percepito dai nostri occhi come bianco.
Uno di questi casi è quello dell’arcobaleno notturno, che può essere visto durante le notti con una luce lunare molto forte. Dato che quando c’è poca luminosità la percezione umana dei colori è scarsa, gli arcobaleni vengono visti come bianchi.
Secondo quanto pubblicato sulla rivista Focus, ciò che però è apparso nei cieli del Polo Nord, davanti alla macchina fotografica del fotografo russo Sam Dobson, è stato un arcobaleno completamente bianco soprannominato “fog bow“, per l’appunto “arcobaleno di nebbia“. Un’apparizione spettacolare avvenuta durante una spedizione nel Circolo Polare Artico, mentre il fotografo russo stava viaggiando su una rompighiaccio partita dalla città russa di Murmansk.
In questo caso, il bellissimo fenomeno naturale si è formato, come nel caso dei classici arcobaleni, grazie a delle goccioline d’acqua sospese in aria che infrangono la luce del Sole, con l’unica differenza che le gocce di nebbia e condensa sono talmente sottili (più fini di 0,05 millimetri) che non agiscono come spettri di luce che separano le varie lunghezze d’onda e rimandano quindi un arco privo di colori o meglio, meravigliosamente bianco.