I sindacati restano sul piede di guerra in vista del secondo round che vedrà domani la manovra approdare al senato. Il Leader della Cisl ha puntato il dito contro la manovra economica del governo Monti parlando a Palermo ai 500 delegati delle nove province dell’isola arrivati per l’attivo regionale. Una manovra che viene definita “ancora squilibrata che colpisce lavoratori e pensionati ed è oltretutto recessiva”. Bonanni ci va giù pesante e con una battuta, ha definito queste misure come “scritte da suo zio che non capisce niente di economia”.
La mobilitazione sindacale andrà avanti quindi fino a natale ed anche oltre. Il segretario insiste in particolare soprattutto sul tema della riforma fiscale:” Ridurre le tasse ai lavoratori e pensionati”. Bonanni rincara la dose, sostenendo che al governo non sarà più consentito di varare provvedimenti senza alcuna concertazione con le parti sociali e allo stesso tempo invita il premier a prendere i soldi tassando i patrimoni. Dall’operazione confezionata dal governo nazionale viene fuori ha affermato il numero uno Cisl “ una politica recessiva, che va a deprimere ancora di più ciò che è già depresso. Con la conseguenza che tra qualche mese sarà necessaria una nuova manovra”. Invece, per Bonanni, “sarebbe stato meglio se a fare più sacrifici, in un momento di enorme difficoltà per il Paese, fossero stati i ceti abbienti: alti e medio-alti”. Ma per il leader della Cisl il problema non è tanto il governo dei tecnici ma la politica che non c’è.
Non è solo il governo ed il suo operato l’oggetto delle dichiariazioni del segretario nazionale della Cisl, difatti lancia una stoccata anche a Confindustria, che spiega, sono gli unici ad avere ricevuto qualcosa dal parlamento e quel qualcosa “glielo abbiamo dato noi”.
Anche la Cgil attacca Confindustria, sostenendo per bocca del suo segretario Susanna Camusso che gli industriali possono essere soddisfatti, perché sarebbero gli unici ad avere usufruito di soldi freschi.
Intanto, anche domani sarà una giornata di mobilitazione unitaria delle forze sindacali contro la manovra e questa volta tocca al pubblico impiego, che sciopererà per tutte le otto re di lavoro, ad eccezione della scuola, per i cui addetti l’astensione sarà per una sola ora. Lo sciopero sarà accompagnato da presidi e manifestazioni, che si svolgeranno in tutta Italia.