Isaia Nicholas aveva ripetutamente detto a sua madre che non voleva morire, dopo essere stato sparato in testa a Houston (Texas, USA). Questa tragica storia vede come protagonista un bambino di soli 4 anni che è in coma dopo essere stato colpito alla testa da un uomo che ha sparato su un gruppo di bambini che giocavano. Tenendo la mano di sua madre in ambulanza dopo la sparatoria Isaia Nicholas più volte le ha detto: “Mamma, non voglio morire”. Il piccolo è in condizioni critiche all’ospedale della città Memorial Hermann Children, con i genitori al suo fianco. Il Dipartimento di polizia di Houston ha detto che il sospetto è noto, ma è ancora a piede libero.
Lisa Ceasar, la nonna di Isaia, ha detto che aveva sentito discutere fuori casa intorno alle 17:00 e si avvicinò al suo portico. In quel momento un uomo cominciò a sparare, secondo quanto riferito da Houston Chronicle. La donna, 47enne, ha detto che l’uomo è entrato in una sala giochi dove si trovavano i sei bambini, tra cui Isaia, e ha cominciato a sparare all’impazzata. La signora Caesar è corsa dentro e li ha trovato Isaia, il suo nipote maggiore, con una ferita da arma da fuoco alla testa e il suo fratellino di 2 anni, Adrian Nicholas, accanto a lui coperto di sangue. I bambini e gli adulti a casa di Lisa Ceasar, a nord-est Houston stavano per cenare, dopo aver ordinato del pollo. Insieme a tre dei suoi nipoti, la signora Caesar e suo marito Robert erano in casa, così come la loro figlia Rosharone Nicholas, il cui compagno aveva portato i suoi tre bambini con sè, in un negozio locale. Si pensa che il sospetto abbia seguito il ritorno a casa dell’uomo e ne sia nata poi una discussione.
Quando fu trovato per primo, la famiglia di Isaia ha riferito che era vigile ed in grado di parlare, ma è poi scivolato in coma ed è stata collegata ad una macchina di supporto vitale. Lisa Caesar ha dichiarato che è terribile vedere suo nipote in quello stato e prega solo che possa sopravvivere. I dati rilasciati dal FBI lo scorso anno hanno attestato che su 12.996 omicidi negli Stati Uniti nel 2010, più di due terzi, circa 8.775, sono stati causati da armi da fuoco. Secondo altri dati raccolti, le pistole sono state utilizzate nell’85% degli omicidi di adolescenti nel 2007.
Una ondata di violenza negli Stati Uniti durante le celebrazioni del 4 luglio dello scorso anno ha visto alcuni giovani colpiti da arma da fuoco, tra cui due fratelli adolescenti a Jacksonville, in Florida. Uno dei ragazzi è morto per le ferite riportate.