Sembra una storia tratta da un macabro film horror ma non lo è. Ci troviamo a Londra, nella tenuta di Chatsworth, Clapton dove risiede la 36enne musulmana Shayma Ali.
La donna soffre di disturbi psicotici oltre ad essere una fanatica religiosa. Il tutto ha dato vita alla realizzazione da parte sua di un omicidio efferato. Uno dei crimini peggiori che l’essere umano possa compiere.
Shayma ha dichiarato di aver sentito dentro di sè delle voci di spiriti che le dicevano di dover uccidere sua figlia, impossessata dal demonio, per darla in sacrificio ad Allah. Così ha preso sua figlia, l’ha strangolata per farle perdere i sensi, dopodichè le ha inflitto ben 40 coltellate sul tavolo della cucina.
La donna ha anche estratto il fegato dal corpo di sua figlia. Quando sono accorsi parenti e polizia, Shayma in evidente stato di delirio continuava a ripetere frasi fanatiche del tipo “Mi rifugio in Dio dalla maledizione di Satana“.
Non è la prima volta che l’estremo fanatismo religioso conduce a crimini così violenti e ingiustificati ai nostri occhi, ma sembra che siano stati Satana e il male a trionfare, stavolta, e non certo un Dio, che con qualunque nome e in qualunque religione trovi celebrazione, non giustifica siffatte azioni.
Come disse Woody Allen: “Se Dio esiste, spero che abbia una buona scusa“.