Una donna pakistana avrebbe ucciso il marito, per poi usarne i resti per fare uno ‘spezzatino’. Il fatto sarebbe accaduto a Karachi, in quartiere poverissimo, situato a sud del Pakistan. La signora avrebbe tolto la vita al consorte, per poi farlo a pezzi e bollirlo, eliminando, così, tutte le prove della sua colpevolezza. Khalid Nadeem Baig, l’ufficiale di polizia che si sta occupando del caso, ha arrestato la donna, accusata, ora, dell’omicidio volontario del compagno.
A riferirlo è il Daily Times: la donna, che si chiama Zainab Bibi, di anni 42, ha rivelato agli agenti di aver ucciso il marito, in quanto l’uomo aveva cercato di violentare la figlia diciassettenne, che aveva avuto da un altro matrimonio. Bibi, dunque, secondo la ricostruzione fornita dalle forze dell’ordine, avrebbe dapprima sedato il marito con un mix di sonniferi sciolti nel té, per poi strangolarlo con una corda. Sarebbe, poi, stata aiutata dal nipote a fare a pezzi il cadavere del marito. I resti, dunque, sono stati messi in pentola e bolliti.
Il macabro delitto è stato scoperto, grazie alle segnalazioni dei vicini, che lamentavano un cattivo odore proveniente dall’abitazione di Bibi e dalle strane macchie di sangue ritrovate nelle vicinanze della casa. Oltre alla donna, è stato arrestato anche il nipote. In cucina, sono state ritrovate le armi del delitto, dei coltelli molto affilati che i due hanno usato per smembrare l’uomo, Ahmed Abbas, di cui diversi pezzi di carne giacevano nella pentola messa sul fuoco, mentre il tronco era stato conservato nel congelatore. Ci sarebbe, inoltre, una seconda ragione che avrebbe spinto Zainab ad uccidere il marito: Ahmed, forse, le avrebbe comunicato di volerla lasciare per una donna più giovane, con la quale voleva crearsi una nuova vita, convolando a nozze. A far chiarezza sul caso saranno le indagini messe in campo dalla Polizia. Intanto, sarebbe sparita anche la figlia di Abbas, della quale Zainab ha denunciato la scomparsa.
