Ulteriori tegole continuano a cadere sulla già affossata Lega Nord, travolta in pieno dallo scandalo che ha visto espulsi il tesoriere Francesco Belsito accusato di aver distratto soldi pubblici da destinare alle spese della famiglia Bossi, e la dirigente Rosy Mauro, accusata di aver speso soldi provenienti dai rimborsi elettorali, nell’acquisto di titoli di studio per sè e per il compagno. Gli investigatori della DIA hanno scoperto che per poter parlare in modo sicuro, senza la paura di eventuali intercettazioni telefoniche, i membri della Lega acquistavano schede telefoniche nazionali ed internazionali intestate a cittadini stranieri, del tutto ignari della cosa.
Una delle note della DIA di Reggio Calabria parla di conversazioni tra Bonet Stefano e Restaini Lubiana, segretaria della Lega alla Camera, attraverso due utenze telefoniche intestate ad un cittadino senegalese e a uno del Bangladesh. Prosegue la DIA. “In quest’ottica, il 17 febbraio, l’imprenditore veneto contattava (da utenza intestata a tale Mattia Camurati) sull’utenza del cittadino Md Zalal Uddin (Bangladesh) la Restaini Lubiana, dipendente del Parlamento, che risulta vicina al senatore della Repubblica on. Roberto Castelli e all’on. Roberto Maroni e allo stesso Bonet Stefano, con la quale ha intrapreso un’ampia collaborazione con lo scambio di costanti e continui contatti telefonici. Nel corso della telefonata la Restaini passava la conversazione al senatore Roberto Castelli”.
Continua la DIA: “Subito dopo la pubblicazione sugli organi di stampa nazionali degli investimenti del movimento politico Lega Nord all’estero, il gruppo sottoposto alle investigazioni, attraverso l’acquisito di schede telefoniche internazionali e nazionali intestate a ignari cittadini stranieri e caselle di posta elettronica attive su domini internazionali, si è creato una rete di comunicazione “clandestina”, per poter dialogare in modo sicuro e riservato”. Il paradosso sta nel fatto che intestatari delle linee erano proprio quegli stessi extracomunitari che la Lega aveva sempre auspicato di espellere una volta e per tutte dal nostro Paese.