A scuola sarà possibile imparare non solo le lingue straniere come l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo, ma anche dialetti e idiomi parlati da ristretti gruppi di persone. Tra le nuove materie che potrebbero essere inserite nei programmi di studio delle scuole italiane il sardo, il friulano, l’albanese, il ladino, il greco e, infine, il croato. Il Consiglio dei Ministri ha ratificato la Carta europea delle lingue regionali e minoritarie su proposta del Ministro per gli Affari Regionali.
L’Italia intervenne in merito con una legge già nel lontano 1999, quindi la ratifica va considerata come un recepimento formale dei contenuti della Carta. Le lingue minoritarie sono 12 in totale: fra queste, ci sono il catalano, il germanico, l’albanese, il greco, lo sloveno, il croato, il francese, il franco provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo.
La tutela di queste lingue può, dunque, essere sostenuta attraverso l’insegnamento delle stesse nelle scuole, mediante il loro utilizzo nelle circoscrizioni giudiziarie, nonché attraverso i mezzi di comunicazione, come la Tv, la radio, i giornali e internet.
In questo modo, vengono tutelate anche le identità culturali ed etniche, portatrici di lingue quasi in disuso o parlate a livello locale.