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La Germania avverte di non essere il pozzo di San Patrizio

La Germania avverte di non essere il pozzo di San Patrizio

Il pozzo di San Patrizio fa parte della mitologia cristiana ed è anche un modo comune, un sinonimo, per indicare una ricchezza sconfinata. La leggenda nasce dal racconto secondo cui il santo cristiano aveva ricevuto indicazioni da Cristo in persona per trovare una grotta sull’isolotto del Lough Derg, nella parte nord-occidentale dell’Irlanda. Questo luogo misterioso era usato dal santo per mostrare ai peccatori le pene dell’Inferno e quindi dimostrare agli increduli, che avessero osato avventurarvisi fino in “fondo“, che la vera ricchezza era nella remissione dei peccati e quindi nell’accesso al Paradiso.

Ma non è di religione cristiana questa notizia, che parla invece, tramite questo paragone, di come il vice cancelliere tedesco, Philipp Roesler, abbia annunciato all’Unione Europea che la sua Germania non può assumersi il ruolo del “pozzo di San Patrizio” per i paesi europei in difficoltà “La Germania non ha una potenza di fuoco illimitata” ha spiegato alla Banca Centrale Europea il politico tedesco, che si riferisce evidentemente all’acquisto di bond dei paesi europei maggiormente colpiti dalla crisi dei debiti sovrani.

Per cui quest’attività da parte dell’Istituto di credito centrale deve fermarsi. La Germania è sempre stata contraria all’intervento della Bce per quanto riguarda l’acquisto dei titoli di stato di questi paesi particolarmente in difficoltà, secondo i tedeschi infatti per non compromettere l’indipendenza dell’Eurotower si rischia però di minarne le fondamenta e far crollare tutto il sistema.

Insomma, come nel racconto cristiano Roesler sta cercando di dire ai peccatori: “pentitevi, mettete i conti in ordine e cavatevela da soli se non volete finire all’inferno ed anzi volete rimanere nel paradiso europeo“. Non così egoista come potrebbe sembrare il suo intervento, specialmente in considerazione che l’acquisto dei bond avviene principalmente con fondi tedeschi, ma certamente assai poco “europeo“. Se vogliamo coesistere non si può chiedere ai paesi dell’Unione di vendere il proprio debito ai paesi come la Cina, rischiando in tal modo di perdere indipendenza e fan entrare nelle decisioni di un organismo sovranazionale europeo anche un paese asiatico. Sarebbe un tradimento bello e buono, per ora bisogna stringere i denti, dopo si potrà prendere tutte le misure per cui una simile evenienza non si verifichi di nuovo.

 

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