Quando il leader del mercato ritocca i prezzi è poi invariabilmente seguito da tutti gli altri gestori del settore energetico, così adesso che Eni aumenta il costo dei carburanti, facendo arrivare la benzina a 1,722 euro al litro, mentre il diesel a 1,694 euro. L’infausto regalo natalizio sarebbe quindi prossimo secondo “Quotidiano energia“, che rileva anche come il prezzo medio in Italia sia abbastanza omogeneo, mentre sul diesel c’è qualche piccola variazione, che passa dall’1,693 euro al litro di Ip, fino all’1,701 euro al litro di Tamoil. Il Gpl rimane invece al più basso della classifica dei carburanti, con gli 0,743 euro al litro di Eni fino allo 0,756 di Tamoil.
I rialzi sono in costante aumento, come dimostra il calcolo di quanto può costare un pieno rispetto ad un anno fa’, parliamo di cifre che vanno dai 15 euro per la benzina, mentre di poco meno per il diesel; ossia qualcosa come 360 euro all’anno se si considera la media di due pieni al mese!
Federconsumatori e Abusbeg sono come al solito sul piede di guerra ed affermano: “come temevamo il prezzo della benzina ha raggiunto ormai un livello insostenibile, le ricadute sulle tasche dei cittadini sono gravissime.” I due presidenti, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti hanno spiegato: “la strada per superare questa situazione è quella delle liberalizzazioni, aprendo la vendita anche attraverso il canale della grande distribuzione, e di avviare un serio piano di verifiche e controlli contro meccanismi speculativi.”
Insomma un costo del pieno che sorpassa per la prima volta quello per un cenone di Capodanno per gli italiani. Costi che diventano estremamente pesanti se si considera che nel nostro paese l’86% dei trasporti commerciali avviene su gomma, con un conseguente impatto dei carburanti sul costo di tutti i prodotti. Questo dunque è l’ennesimo appello in questa direzione, che si spera potrà trovare accogliemento ora che c’è un governo tecnico, che si spera scevro da quegli interessi che hanno sempre difeso gli interessi delle lobby dell’energia.