Continuano le polemiche tra il governo italiano e la Commissione europea, il cui presidente Jean-Claude Juncker, pur rimanendo amico del premier Matteo Renzi e buon alleato dell’Italia, venerdì ha però, nei fatti, perso la pazienza per i troppi malintesi, dovuti anche al fatto che “Bruxelles non ha un interlocutore per dialogare con Roma sui dossier più delicati”. A Juncker, in particolare, non andavano giù le critiche mosse da Renzi alla burocrazia europea e alla bocciatura dei controlli italiani sugli immigrati e la polemica sul rimpasto del suo gabinetto di capo della Commissione Ue, al punto che aveva sbottato dicendo: “Ritengo che il primo ministro italiano, che amo molto, abbia torto a vilipendere la Commissione a ogni occasione, non vedo perché lo faccia”. Il presidente del Consiglio italiano aveva allora replicato duramente dicendo: “Non ci facciamo intimidire. L’Italia merita rispetto”.
Il governo italiano riterrebbe inoltre che il lussemburghese Juncker abbia una linea troppo vicina a quella della cancelliera tedesca Angela Merkel, in particolare sulle misure di austerità, ma la stessa Germania, oltre alla Francia e all’Italia, vorrebbe da Juncker un “cambio di passo” per arrivare rapidamente a una svolta su argomenti fondamentali come piano di investimenti, flessibilità, occupazione ed immigrazione. Al presidente della Commissione Europea ha replicato lunedì anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, dicendo: “Abbiamo un continuo dialogo con le istituzioni: abbiamo un ministro degli Esteri, degli Interni, dell’Economia, l’Italia ha un governo nel pieno dei suoi poteri“. Già in mattinata, Gentiloni, arrivando al Consiglio affari esteri, aveva cercato di gettare acqua sul fuoco affermando: “Francamente credo che da Bruxelles siano arrivate delle polemiche che io considero inutili. Noi non partecipiamo. Teniamo, certo, alle nostre posizioni, ma lo facciamo come fa ciascun Paese discutendo sui diversi argomenti“.
Il ministro degli Esteri ha inoltre ribadito la contrarietà italiana allo stanziamento dei tre miliardi promessi dall’Ue affinché freni il flusso di rifugiati siriani e iracheni diretti soprattutto in Germania, che fa pressioni sulla Commissione affinché sblocchi questi fondi il prima possibile, mentre il nostro paese chiede di reperire l’intero importo dal bilancio comunitario e di verificare preventivamente come il governo turco spenderà soldi. Fonti europee sostengono che i problemi di comunicazione con le capitali possono tramutarsi in problemi politici. Anche l’alto rappresentante della politica estera Ue Federica Mogherini è intervenuta nel pomeriggio sulle polemiche tra Roma e Bruxelles, dichiarando: “I canali con il governo italiano sono aperti, funzionano, gli scambi, il lavoro comune tra le istituzioni europee e il governo italiano sono costanti, questo è ciò che vedo quotidianamente come vicepresidente della Commissione e come alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza”. In realtà, l’esecutivo non avrebbe gradito neanche le parole usate dalla Mogherini, che dopo l’attacco di Juncker a Renzi aveva detto: “E’ stupido creare divisioni all’interno dell’Europa”.
L’europarlamentare renziana Simona Bonafè ha commentato infatti: “Devo ammettere che le ultime prese di posizione sullo scontro Renzi-Juncker della Mogherini mi sono sembrate un eccesso, mi hanno ricordato il detto “fatta la festa gabbato lo santo”. La pensa così anche l’attuale governatore della Liguria ed ex europarlamentare di Forza Italia Giovanni Toti, che ha colto l’occasione per attaccare il governo scrivendo su Twitter: “Finita love story tra Mogherini e il Pd. Oggi a Renzi non piace più, a noi non è mai piaciuta. Intanto Italia si ritrova isolata in Ue”. Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei Sandro Gozi, invece, “Non è vero che ci siano problemi fra il governo italiano e l’alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini. Non abbiamo problemi personali con nessuno in Commissione e non c’è nessun problema di dialogo sui singoli dossier tra governo e commissione europea”.