L’ex Primo Ministro di Israele Ehud Olmert è stato riconosciuto colpevole del reato di corruzione dalla corte distrettuale di Gerusalemme. Tuttavia, l’imputato è stato però prosciolto da altri due capi di imputazione più gravi. Tra i capi gravi di imputazione figurava quello per il quale Olmert avrebbe ricevuto delle tangenti per promuovere in Israele gli interessi di un uomo d’affari ebreo di nazionalità USA, tal Morris Talansky.
L’altro capo d’imputazione dal quale l’ex Premier è stato assolto è quello di aver emesso a carico di vari istituti benefici israeliani delle fatture gonfiate, o addirittura false, per rimborsi relativi a viaggi all’estero finalizzati alla raccolta di fondi. Olmert è stato invece giudicato colpevole per i favori garantiti al suo avvocato Uri Messer, per decenni suo braccio destro, quando però era solo ministro del Commercio e dell’Industria, lontano dall’essere a capo del Potere Esecutivo.
La pena da scontare sarà decisa dai giudici più in avanti. Il caso è considerato dai media locali senza precedenti seppur nella lunga lista di scandali politici della storia d’Israele, sia per l’epilogo che per la personalità politica coinvolta. Olmert, 66 anni, fu tra i fondatori di Kadima al fianco di Ariel Sharon quando questi decise di rompere con la destra, imponendo lo sgombero di 8000 coloni dalla Striscia di Gaza. Quando Sharon fu colpito da ictus, gli succedette come Capo del Governo.
L’ex Premier, inoltre, dovrà essere sostenere anche un secondo processo per delle accuse che gli furono rivolte nel 2008 e che lo costrinsero a rassegnare le dimissioni da capo del Governo. I fatti in contestazione risalgono ad un arco di tempo compreso tra il 1993 e il 2003, quando Olmert, allora sindaco di Gerusalemme, fu coinvolto nello scandalo Holyland, chiamato così dalla Magistratura in quanto era il nome del complesso edilizio per il quale i costruttori avrebbero pagato delle tangenti a diversi funzionari pubblici, tra i quali figurava lo stesso Olmert.