Ormai è da mesi, da prima dell’estate scorsa, che il Teatro Valle di Roma è occupato dagli artisti che, ogni giorno e ogni sera, si esibiscono gratuitamente in spettacoli, performance, dibattiti, mostre fotografiche, master class…Volti noti dello spettacolo, attori, musicisti, ragazzi ancora sconosciuti, che cercano in tutti i modi di non far morire la cultura e di non far chiudere i battenti ad un teatro storico, sito in pieno centro a Roma, nonostante i pochissimi fondi a disposizione e la crisi economica e i tagli che colpiscono il settore della cultura fortemente.
Ieri era stata organizzata una installazione – performance che prevedeva una marcia aperta a tutti, che passava per Piazza del Popolo, punto da cui si proseguiva utilizzando il tram n. 2. fino al Maxxi.
Dal Teatro Valle fino al museo nazionale delle arti del XXI secolo si sono uniti in una marcia “invisibile” artisti, persone comuni, turisti di passaggio, alternandosi come in una staffetta, trasportando con sè una moltitudine di scarpe, alcune portate in bella mostra su un vassoio, altre esposte a terra su una guida. Scarpe senza corpi, ad evocare gli invisibili, dando voce agli emarginati, agli anonimi morti di guerra, ecc.
La marcia però è stata interrotta bruscamente verso le 5 del pomeriggio, come hanno raccontato gli stessi occupanti del Valle, tramite la loro pagina facebook, in cui scrivevano: “è in corso il cammino degli invisibili. In piazza del Popolo la performance partecipata da artisti e cittadini è stata interrotta da un ufficiale in borghese della Digos. Ai partecipanti è stato chiesto il documento di riconoscimento“.
Poco tempo dopo gli organizzatori tornano a raccontare la marcia e dalle testimonianze su facebook raccontano che sono stati identificati il regista e uno degli attori. “Ora il cammino prosegue verso il Maxxi. Dopo essere stati invitati ad interrompere e minacciati di una multa salatissima… per cosa?”.
La foto delle scarpe lì per terra è esaustiva: “Questo è il motivo per cui ci hanno fermati. Scarpe come attori di un’azione muta, emblematicamente evocativa. Il cammino degli invisibili è ripartito e si dirige al MAXXI”. E così la marcia si è compiuta, tra difficoltà a solidarietà.
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