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Shock in India, due ragazzine stuprate e impiccate ad un albero

Shock in India, due ragazzine stuprate e impiccate ad un albero

Due cugine indiane “dalit” (senza casta) di 14 e 15 anni sono state violentate da una banda di balordi in un villaggio dell’Uttar Pradesh, nell‘India nord-orientale, e poi impiccate ad un albero.Lo hanno riferito i media indiani, sottolineando inoltre che per sette persone, fra cui due agenti, è stato emesso un mandato di arresto. Secondo l’agenzia di stampa Pti, la violenza sarebbe avvenuta nel villaggio di Katra, e le due ragazzine vivevano nella stessa casa da cui sono scomparse martedì sera.

Gli abitanti del villaggio sono allora andati in cerca delle due giovani, ma purtroppo sono arrivati in tempo solo per trovare i cadaveri che pendevano da un albero di mango nell’area di Ushait. Le adolescenti erano andate nei campi perchè nella loro abitazione non ci sono i servizi igienici. La polizia all’inizio è sembrata restia a registrare la denuncia della scomparsa, ma poi per la pressione popolare è stata costretta a farlo. Una breve indagine ha permesso di ricostruire i fatti, confermando il rapimento, lo stupro collettivo e la denuncia di sette persone, tra cui due agenti di polizia, Sarvesh Yadav e Rakshapal Yadav.

Il sovrintendente di polizia Atul Saxena ha riferito che il principale sospettato, al momento identificato solo con il nome di Pappu, è stato arrestato dopo la denuncia dei familiari e la polizia ha messo in campo 50 agenti per trovare gli altri sei, tra cui i due poliziotti. La popolazione ha bloccato per alcune ore la strada Ushait-Lilawan attraverso cui dovevano passare i due cadaveri verso l’obitorio, poi la situazione si è calmata e il traffico è stato ripristinato. Le autorità del governo dello Stato si sono recate sul posto dopo le proteste e hanno ordinato gli arresti. Il capo della polizia locale è stato sospeso dal servizio per non aver agito subito quando i familiari delle due adolescenti ne hanno denunciato la scomparsa.

In India ormai continuano da diversi mesi le violenze contro le donne e le bambine, di cui talvolta sono state vittime anche alcune turiste, malgrado l’attenzione su questo fenomeno sia aumentata da quando, nel dicembre 2012, una studentessa di 23 anni fu violentata da sei uomini a New Delhi mentre tornava a casa su un autobus, e morì dopo dieci giorni per le ferite riportate nell’aggressione. L’India ha emesso leggi più rigide contro lo stupro lo scorso anno, in seguito alle proteste scoppiate in tutto il Paese per la crescita del crimine, che la cultura conservatrice e l’inerzia delle autorità e della polizia non aiutano ad arginare. Secondo i dati, nel Paese di 1,2 miliardi di abitanti si verifica uno stupro ogni 22 minuti, ma per gli attivisti la cifra potrebbe essere inferiore alla realtà, perchè molte vittime non denunciano le violenze subite.

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