Una coppia di francesi in visita a Roma ha pensato di lasciare un ricordo nella città eterna, incidendo su un pilastro del Colosseo i propri nomi. Dino Gasperini, assessore alle Politiche Culturali di Roma, ha definitivo questo gesto come “gravissimo, inaccettabile e vergognoso”. I due giovani turisti sono stati notati mentre scrivevano i propri nomi sulla colonna da un comando provinciale dei Carabinieri presente sul posto: i due stavano imbrattando il monumento con una penna, usata come punteruolo per l’incisione. La scritta misura circa 10 centimetri ed è stata apposta su un pilastro dell’anfiteatro romano.
La coppia è stata denunciata a piede libero, accusata di aver deturpato e imbrattato un monumento rilevante, sia dal punto di vista storico che culturale ed artistico. I due turisti, inoltre, rischiano di pagare i danni per l’opera deturpata. I due francesi, insomma, si sono davvero messi nei guai per una bravata che, con un po’ di buon senso, potevano anche risparmiarsi. Gasperini ringrazia i Carabinieri della Stazione Roma Celio per essere intervenuti in tempo e per aver evitato che il pilastro fosse ulteriormente danneggiato dall’incoscienza dei due visitatori, augurandosi che un episodio simile non si ripeta più. Ecco le sue parole:
Per imparare la lezione ed essere di esempio, i due giovani siano ora condannati anche a risarcire il danno. Con le Acli, Legambiente e altre associazioni stiamo per dare seguito al progetto di una mobilitazione positiva della società civile per tutelare i beni culturali, patrimonio dell’umanità che tutti dobbiamo imparare a difendere e proteggere.
Un gesto grave che non deve essere lasciato nel dimenticatoio: è ciò che pensa anche il delegato al turismo di Roma Capitale, Antonio Gazzellone, il quale ha commentato questo accaduto in questo modo: “Il Colosseo è il nostro monumento più famoso nel mondo e non credo che basti una lavata di testa, insieme ad una multa consistente; i turisti devono essere consapevoli dei loro molti diritti, ma degli altrettanti doveri che hanno nei confronti della città che li ospita; all’estero contro chi sporca ed imbratta sono severi; non è che venendo a Roma si può pensare di fare ciò che si vuole“, aggiungendo, inoltre, che “La Città Eterna è dotata di un’immensa ricchezza antica di duemila anni, che va tutelata e salvaguardata perché patrimonio di tutta l’umanità. Auspico che il giudice competente nello stabilire la sanzione tenga presente l’offesa fatta al monumento simbolo della città“.