L’Italia brucia e lo fa da nord a sud. La situazione più critica resta quella in Sicilia, dove è bruciata per quasi 2 settimane la discarica di Bellolampo e dove continuano a bruciare i monti circostanti Palermo ed i cassonetti della spazzatura per la città. In provincia di Catania, gli incendi sono stati 29: nei pressi di Zafferana Etnea nella zona di Vaccarizzo – a sud della città – vicino l’Oasi del Simeto, le fiamme sono state circoscritte. A Messina e provincia, molti roghi hanno interessato Milazzo, Patti, Mili San Marco, Portella Arena, Alì, Gallodoro, Itala e Piraino. Nel frattempo, è stata aperta un’inchiesta contro ignoti dalla Procura di Trapani, per l’incendio doloso boschivo che ha danneggiato in maniera grave la riserva naturale dello Zingaro: “Di fronte all’enormità di questi incendi, non potevamo che aprire un’inchiesta per fare le valutazioni del caso“, ha dichiarato Marcello Viola, procuratore capo di Trapani.
In Calabria, si sta tentando di spegnere l’incendio divampato nell’area di Savelli, nel crotonese. Al momento, sembrano essere 85 i roghi segnalati. Le situazioni più difficili si sono verificate ad Africo, Mammola, Bivongi – in provincia di Reggio Calabria – e a Drapia, a Vibo Valentia.
Anche la Puglia brucia e lo fa in provincia di Foggia, dove si è verificato un vasto incendio boschivo nei pressi dei comuni di Monte Sant’Angelo e di Mattinata.
A Napoli, sono stati circa 50 gli interventi dei Vigili del Fuoco, che hanno dichiarato che la situazione è comunque “sotto controllo“. Mentre ad Ischia, sul Monte Epomeo – a Panza, località di Serrara Fontana – è divampato un incendio durato 8 ore circa, che ha bruciato diversi ettari di vegetazione.
Nel Lazio, sono stati registrati 12 incendi. A Roma, un incendio ha interessato la zona di Torrevecchia, nei pressi di un deposito abusivo di copertoni nelle vicinanze di un campo nomadi. Il fuoco ha messo paura anche vicino alla stazione di Val d’Ala, dove le fiamme hanno bloccato per diverse ore la circolazione dei treni. Fuoco anche nella provincia della capitale, dove sono stati bruciati 5 ettari di terreno, nei pressi dei comuni di Ciampino e di Marino. A Tivoli, invece, è stato arrestato un uomo di 65 anni, mentre tentava di dare fuoco alla boscaglia.
In Toscana, sono andati in fumo circa 5 mila metri quadrati di boschi e di piante nel Parco Naturale di San Rossore, che si trova tra le province di Pisa e di Lucca. Secondo gli esperti, l’incendio sarebbe di origine dolosa.
Ad Albareto – in provincia di Parma – un anziano di 87 anni ha perso la vita carbonizzato, mentre stava dando fuoco ad alcune sterpaglie. In un modo simile, a Loiano – in provincia di Bologna – è morto anche un uomo di 88 anni, che aveva provocato accidentalmente l’incendio.
Centinaia, dunque, gli incendi che stanno divampando dall’Emilia Romagna alla Sicilia, provocando danni inimmaginabili e vittime. La maggior parte di essi sono di origine dolosa ed i colpevoli non verranno puniti o – se verranno scoperti – in base all’Art. 449, saranno condannati da 1 a 5 anni di reclusione. Un po’ poco, sinceramente… e l’Italia continua a bruciare.