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Immigrazione, da Cameron no a quote. L’Ungheria costruisce un muro

Immigrazione, da Cameron no a quote. L’Ungheria costruisce un muro

Il premier inglese David Cameron ha incontrato il presidente del Consiglio Matteo Renzi ad Expo e ha discusso con lui della questione dell’immigrazione, ricordando l’impegno della Royal Navy nel Mediterraneo per le operazioni di soccorso e salvataggio e il programma di aiuti ai Paesi nordafricani e del Corno d’Africa e dando la disponibilità a collaborare con i servizi segreti italiani per bloccare l’immigrazione clandestina, ma ribadendo il “no” alle quote di richiedenti asilo per ogni paese europeo: “C’è bisogno di un approccio globale, ci vuole un nuovo governo in Libia che dia la caccia alle gang criminali, un approccio globale per lavorare con voi, con i vostri servizi di intelligence in Sicilia, dove noi metteremo gente e risorse per cercare di interrompere il collegamento” fra immigrati e scafisti, ha dichiarato Cameron.

Renzi, invece, ha poi spiegato che con il premier inglese ha “discusso di immigrazione e ci sono posizioni anche diverse sulle singole scelte da adottare e che adotteremo nel prossimo Consiglio europeo, ma c’è la condivisione che questo problema non è un problema solo italiano“. I ministri degli Esteri italiano, francese e tedesco hanno inviato una lettera all’Alto Commissario per gli Affari Europei Federica Mogherini in cui propongono una “politica della migrazione esterna più attiva ed inclusiva“. Intanto, però, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha annunciato in conferenza stampa: “Costruiremo un muro ai confini con la Serbia per tenere fuori i migranti. L‘immigrazione è uno dei problemi più seri che l’Unione Europea si trova ad affrontare. L’Ue sta cercando soluzioni ma l’Ungheria non può permettersi di aspettare oltre”.

Il ministro ha spiegato che la barriera verrebbe costruita su un tratto di confine lungo 175 chilometri, che non violerà nessun accordo internazionale e che il governo ne discuterà durante un incontro di alto livello con la Serbia (che non fa parte dell’Unione Europea) previsto per il 1 luglio. Secondo i dati dell’Ufficio immigrazione e nazionalità, quest’anno sono entrate illegalmente in Ungheria circa 57mila persone, facendo quindi registrare un forte aumento rispetto al 2014, quando ne entrarono circa 43mila. La Bulgaria ha già costruito una barriera al confine con la Turchia per non far accedere i clandestini. Il tema dell‘immigrazione è stato oggetto inoltre di una sorta di botta-e-risposta a distanza nientemeno che tra Papa Francesco e il leader della Lega Nord Matteo Salvini.

Bergoglio, infatti, durante la sua udienza generale del mercoledì, ha rivolto un appello per la Giornata mondiale del rifugiato promossa dall’Onu, che si terrà sabato, dicendo: “Vi invito tutti a pregare perché le persone e le istituzioni che respingono questi nostri fratelli chiedano perdono“. Il Pontefice ha chiesto inoltre che i rifugiati “siano sempre rispettati nella loro dignità”, ha incoraggiato “l’opera di quanti portano loro un aiuto” e ha auspicato che “la comunità internazionale agisca in maniera concorde ed efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate”. Salvini, dai microfoni di Radio Padania, ha così commentato le parole del Papa: “Quanti rifugiati ci sono in Vaticano? Il problema è che i rifugiati sono un quarto di quelli che arrivano, noi non abbiamo bisogno di essere perdonati. Sono curioso di vedere se a Torino incontrerà qualche sfrattato torinese”.

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