Sappiamo bene che l’Ici, ossia l’imposta sulla prima casa, è un tasto dolente che nessuno vorrebbe affrontare. Il problema non se lo pone affatto il Vaticano, visto che le proprietà ecclesiastiche non sono minimamente tassate. Da diverse fazioni politiche, però, stanno innalzando una vera e propria bufera sulla questione Ici. La Chiesa Cattolica, che per legge è esente da questa imposta: una condizione che sta destando diversi malcontenti, visto che la manovra Monti prevede il ritorno della temuta tassa. Per il direttore dell’Avvenire, Marco Tarquinio, “Nessuna legge stabilisce un simile privilegio. Le attività svolte da enti e realtà riconducibili alla Chiesa sono tenute a pagare l’Ici sugli immobili che le ospitano e tutte le altre imposte previste esattamente come ogni attività commerciale”.
Ad ogni azione, si sa, corrisponde una reazione e, come si poteva pensare, il Vaticano non ci sta a sentirsi attaccato. Don Paolo Farinella, parroco di San Torpete a Genova, infatti, interviene sullo scottante tema, sottolineando quanto segue:
Pago l’Ici per gli appartamenti di pertinenza della parrocchia e come me tanti altri sacerdoti in tutta Italia. Il problema sono le strutture di istituti religiosi che fanno attività alberghiera, turismo. Per loro bisognerebbe cancellare dalla legge l’avverbio, non esclusivamente grazie al quale l’esenzione si applica alle attività di natura non esclusivamente commerciale. Serve una normativa precisa, bisogna essere drastici e le gerarchie ecclesiastiche dovrebbero esigere una norma trasparente.
Polemiche sull’Ici arrivano da diverse fazioni politiche, e in particolare dal leader dell’Italia dei Valori, Antonio di Pietro, il quale difende le famiglie, sulle quali il ritorno della tassazione sulla prima casa metterebbe a dura prova le finanze del nucleo familiare; pertanto, secondo il politico, sarebbe opportuno far pagare l’Ici anche alle strutture ecclesiastiche. Lo ribadisce con forza sul suo profilo Facebook:
Perche’ rimettere l’Ici sulla prima casa anche per chi, dopo tanti sacrifici, ha solo quella? Non sarebbe piu’ giusto invece far pagare le tasse alla Chiesa per gli immobili che adopera non a scopo di culto, ma per fini commerciali? L’Italia dei valori presentera’ un emendamento alla manovra per eliminare questa ingiustizia.
Anche dalla destra arrivano critiche verso la Chiesa che non paga l’imposta. A prendere parola è stato Pierferdinando Casini, leader dell’Udc, il quale, in una conferenza a Montecitorio ha sostenuto che ”E’ giusto esentare dall’Ici i locali adibiti alle attività di culto, beneficenza e carita” ma che, invece, “i locali che sono adibiti ad attività commerciali e’ giusto che siano tassati, come in gran parte già accade”.