L’università di Harvard a Boston – in Massachusetts, negli USA – è sempre stata una delle più prestigiose e famose del mondo, per via dell’ottima preparazione riservata agli studenti che hanno la fortuna di poterla frequentare; adesso, però, la ricca università statunitense ha un nuovo primato: un’epidemia di suicidi, che avvengono nel suo campus.
L’Harvard Crimson – il noto giornale studentesco di Harvard – ha pubblicato, proprio in questi giorni, la prima puntata di un’inchiesta sulla drammatica storia degli studenti dell’università, che pensano di togliersi la vita o che hanno già commesso il tragico gesto.
“Pensavo che sarebbe stato meglio uccidermi che accettare il fallimento“.
Ha raccontato al giornale Christine, una studentessa dell’ultimo anno che ha già tentato il suicidio ben 2 volte in 4 anni di college. Ma quali sono le cause, che spingono i ragazzi anche solo a pensare di compiere un tale gesto? A quanto sembra, tutti gli studenti di Harvard sono d’accordo col dire che il non voler deludere le aspettative dei propri genitori, l’essere sottoposti ad una competizione continua e lo stress accademico sono decisamente troppo per le persone più fragili e sensibili, che non riescono ad esternare il proprio malessere, continuando a portarselo dentro in silenzio, fino a quando non trovano altra soluzione che quella di provare a farla finita.
“L’e-mail con l’intestazione “Triste Notizia” ci è arrivata nella inbox tre volte dall’inizio dell’anno: ogni volta, si è aperta con la stessa frase: “È con grande dolore che annunciamo la morte di un membro della comunità dell’Harvard College“.
Si legge nell’articolo pubblicato dall’Harvard Crimson, che ha riportato anche l’opinione di alcuni studenti che hanno tentato il suicidio come Martin e MacKenzie che, rispettivamente, affermano:
“Mettiamo la maschera di persone che non siamo. Un disturbo mentale a Harvard è motivo di emarginazione“.
“Essere un cattivo studente qui equivale ad essere una cattiva persona“.
Ma quali sono i dati di questa tragica realtà? Le stime ufficiali parlano di 5 morti circa su 100 mila, ma l’Harvard Crimson ha calcolato un 18,8 per 100 mila: un dato ben al di sopra della media nazionale, senza calcolare i ragazzi che si tolgono la vita dopo essersi messi in aspettativa dagli studi perché, in quel caso, si arriva ad un 24,4 per 100 mila.