Silvio Berlusconi, parlando sabato ad una convention dei giovani di Forza Italia, aveva nuovamente insistito, in vista del voto sulla sua decadenza da senatore previsto per mercoledì 27, sul fatto che Napolitano gli avrebbe dovuto concedere la grazia, “senza che io la richieda”, aveva specificato. Dopo neanche ventiquattro ore, nella serata di ieri, è arrivata la replica del Quirinale, in una dura nota nella quale si afferma che “Non solo non si sono create via via le condizioni per un eventuale intervento del Capo dello Stato sulla base della Costituzione, delle leggi e dei precedenti, ma si sono ora manifestati giudizi e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni”.
Nella nota, si sottolinea anche che, riguardo alla grazia all’ex premier, “il presidente della Repubblica si è in questi mesi sempre espresso e comportato in coerenza con la sua ampia dichiarazione pubblica del 13 agosto. Nulla è risultato però più lontano del discorso tenuto sabato dal senatore Berlusconi dalle indicazioni e dagli intenti che in quella dichiarazione erano stati formulati“. Inoltre, in vista di possibili manifestazioni che si potrebbero tenere dopo il voto di mercoledì prossimo sulla decadenza, dal Quirinale si invita a “non dar luogo a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una normale, doverosa legalità”.
Questa mattina, però, intervenendo a “Prima di tutto” su Raiuno, il Cavaliere è tornato ad attaccare i giudici e la sinistra, ribadendo che è un “colpo di Stato, quello che sta succedendo ad opera della sinistra in Parlamento, partendo da una sentenza politica, che io ho definito criminale, e che punta a sottrarre al centro-destra il leader capace di vincere le elezioni, spianando così la strada alla conquista definitiva del potere da parte della sinistra”. Berlusconi ha inoltre annunciato che oggi alle 15.30 terrà una conferenza stampa in cui leggerà parte di alcune carte provenienti dagli Stati Uniti, da cui emergerebbero “testimonianze di importanti dirigenti del gruppo Agrama che dimostrano che dalla vicenda che vede il suo gruppo protagonista Silvio Berlusconi è assolutamente, completamente estraneo“, e in base alle quali chiederà la revisione del processo Mediaset alla Corte d’Appello di Brescia.
Mentre il Pd plaude alle parole di Napolitano, con il responsabile giustizia Danilo Leva che parla di “deriva eversiva” dell’ex premier che “costituisce un pericolo per le istituzioni”, Forza Italia, invece, solidarizza con Berlusconi e se la prende con il capo dello Stato. Maurizio Gasparri ha affermato: “Cioè Napolitano ci avverte che non possiamo nemmeno esprimere pacificamente il nostro dissenso per l’aggressione a Berlusconi? In un’Italia in cui su altre vicende il Quirinale fa note di plauso per una tutela preventiva ad alte personalità dello Stato? Non partecipo ai cori anti-Quirinale ma sono davvero sbigottito”. Per Renato Brunetta, il presidente della Repubblica poteva e potrebbe ancora concedere la grazia al Cavaliere, ma invece la sua nota, “proprio nel momento in cui Silvio Berlusconi è vittima designata di un assassinio politico, lo ripropone purtroppo come uomo di parte”.