Non mi presto a vivacchiare. E sono pronto a dimettermi. Alle forze politiche chiedo una risposta chiara e rapida.
Queste le parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa indetta nel pomeriggio a Palazzo Chigi.
Il primo giugno 2018 abbiamo prestato giuramento nelle mani del presidente della Repubblica c’era molto scetticismo, anche perché era alla base della nostra azione c’era un contratto. Ma c’era scetticismo anche su di me, perché non avevo alle spalle una mia forza politica. Io ho giurato fedeltà solo alla nazione, la fedeltà alla Repubblica è stata e sarà sempre il mio faro.
Ha esordito il premier.
Ho sempre ritenuto che il contratto fosse un elemento di forza del governo: è la modalità più lineare e trasparente per dar vita a un governo tra due distinte forze politiche con contenuti programmatici diversi e contesti valoriali distinti. L’esperienza di governo ha dovuto convivere con un ciclo serrato di tornate elettorali con campagna elettorale pressoché permanente e ne ha risentito il clima di coesione delle forze di governo. Io stesso avevo sottovalutato questo aspetto. In particolare il voto delle europee, molto complesso, ha accreditato l’immagine di uno stallo nell’attività di governo: questa è una falsità, il governo ha continuato a lavorare perché è iniziata la fase due, dopo la fase 1.
Ha continuato il premier difendendo le modalità del contratto di governo.
Il mio motto è sobri nelle parole e operosi nelle azioni. I provvedimenti che il governo deve mettere in campo richiedono visione, coraggio, tempo, impongono di uscire dalla dimensione della campagna elettorale e entrare in una visione strategica e lungimirante, diversa dal collezionare like nella moderna agorà digitale. Se continuiamo nelle provocazioni per mezzo di veline quotidiane, nelle freddure a mezzo social, non possiamo lavorare. I perenni costanti conflitti comunicativi pregiudicano la concentrazione sul lavoro. Da Di Maio e Salvini attendo una risposta rapida.
Sono state le parole di Conte appellandosi ai due vicepremier che dovranno fornire una risposta il prima possibile.
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