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Gli ultimi aggiornamenti sulla tragedia di Monreale: c’è un fermo

Gli ultimi aggiornamenti sulla tragedia di Monreale: c’è un fermo

Il diciannovenne Salvatore Calvaruso, proveniente dal quartiere Zen di Palermo, è stato arrestato e si trova ora nel carcere di Pagliarelli con pesanti accuse di strage e detenzione illegale di arma da fuoco in relazione alla sparatoria avvenuta a Monreale nella notte tra sabato e domenica. L’evento ha causato la morte di tre giovani e il ferimento di altri due.

Cosa sappiamo sulla tragedia di Monreale

Nonostante avesse precedenti penali minori, Calvaruso si è presentato spontaneamente ai carabinieri del suo quartiere, denunciando il furto del suo scooter. Gli investigatori ritengono questa mossa un tentativo di costruirsi un alibi, dato che il mezzo era stato visto sul luogo della strage. Tuttavia, i militari, già informati sulla dinamica dell’accaduto, hanno subito collegato la sua presenza alla tragedia.

Durante l’interrogatorio iniziale, Calvaruso ha confessato di aver partecipato alla sparatoria, come riportato nel provvedimento di fermo del pubblico ministero Felice De Benedittis. In seguito, però, Calvaruso si è avvalso della facoltà di non rispondere, rendendo le sue prime dichiarazioni al momento inutilizzabili ai fini processuali.

Elementi cruciali per l’indagine sono state le testimonianze raccolte. Un amico ha dichiarato di avergli prestato lo scooter e di essere stato svegliato nel cuore della notte da Calvaruso, che gli avrebbe chiesto di denunciare il furto perché “aveva combinato un macello, sparando e uccidendo due persone”. Un altro testimone ha confermato la sua presenza sul luogo del crimine.

Inoltre, vicino alla zona della sparatoria, è stato ritrovato un paio di occhiali che Calvaruso ha riconosciuto come suoi. La sparatoria in questione è scaturita da un diverbio iniziato intorno all’una e mezza di notte di fronte al bar Caffetteria 365, vicino al Duomo di Monreale. Alcuni testimoni raccontano che i ragazzi arrivati da Palermo sfrecciavano con gli scooter tra i tavolini, disturbando la folla.

Salvatore Turdo e Andrea Miceli avrebbero chiesto loro di rallentare, scatenando una discussione rapidamente degenerata in violenza, con lancio di caschi e, improvvisamente, l’esplosione di almeno una ventina di colpi di pistola ad altezza uomo. La tragica notte ha visto la morte di Salvatore Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo.

Nicolò Cangemi, 33 anni, è rimasto ferito a una gamba mentre tentava di fermare gli aggressori, e un sedicenne è stato colpito di striscio alla nuca, sopravvivendo miracolosamente. Il pubblico ministero De Benedittis ha sottolineato come sia stato “solo per caso” che il numero delle vittime non sia stato maggiore, considerando la presenza di circa cento persone.

Gli investigatori ritengono che Calvaruso non abbia agito da solo, ma con la complicità di almeno altri quattro giovani, attualmente ricercati. Sono in corso le ricerche anche delle due pistole e dei due scooter utilizzati per la fuga. La dinamica completa dell’evento è stata ricostruita grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e alle numerose testimonianze raccolte sul posto.

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