Uno studio pubblicato su “Proceedings of the National Academy of Sciences” (PNAS) ha dimostrato che le emozioni sul viso non vengono percepite in maniera uguale in tutto il mondo: gli occidentali ne distinguono di sei tipi sul viso degli altri, mentre gli orientali riconoscono solo quelle riguardanti la felicità e la tristezza.
Le emozioni non vengono quindi codificate in maniera universale, come spesso si pensa. Lo studio ha rivelato che le espressioni di felicità, tristezza, sorpresa, paura, rabbia e disgusto vengono viste in maniera diversa dal mondo occidentale e da quello orientale. Gli occidentali decodificano le emozioni tramite i movimenti dei muscoli facciali, mentre gli orientali fanno affidamento sull’espressività dello sguardo.
Lo studio è stato condotto da Rachael Jack – neuroscienziata dell’ Università di Glasgow – e dal suon team di scienziati, che ha proposto 4.800 animazioni casuali di volti maschili e femminili a 30 volontari, 15 europei e 15 asiatici. Le immagini riproducevano espressioni facciali legate ad emozioni e caratteri somatici ben precisi. I ricercatori hanno poi chiesto ai volontari di classificare le emozioni che percepivano da ciascun volto e in che intensità in una scala da 1 a 5.
Successivamente, i risultati sono stati raccolti dagli scienziati e catalogati in modelli visivi delle aree facciali che avevano colpito maggiormente i 30 partecipanti dell’esperimento. Ciò che ne è venuto fuori è stato che gli occidentali riconoscono sei tipi di emozioni, in base ai movimenti dei muscoli facciali (felicità, tristezza, sorpresa, paura, rabbia e disgusto, per l’appunto), mentre i volontari asiatici hanno distinto soltanto due tipi di emozioni: felicità e tristezza.
Gli scienziati spiegano che questa differenza sembra dipendere dalle influenze sociali diverse delle due culture, in quanto nei paesi asiatici si tende a prestare attenzione soprattutto allo sguardo, mentre noi diamo una maggiore attenzione alla mimica facciale.
Dunque, anche gli occhi parlano lingue diverse e non è sempre vero che uno sguardo dice più di mille parole… dipende dalla lingua che parla, fatta eccezione per felicità e tristezza che sono emozioni universali.