Il consumo di zuccheri in Italia nel corso degli ultimi 50 anni rappresentando praticamente un quinto del nostro apporto calorico totale. Milioni di italiani per cercare di evadere dalla routine quotidiana assumono zuccheri senza accorgersene. Bastano infatti qualche tazzina di caffè e un paio di bibite zuccherate per assumere l’equivalente di 93 bustine di zucchero, pari a 1400 calorie vuote circa, ovvero i 3/4 delle necessarie calorie giornaliere di una persona adulta. I soggetti maggiormente dediti all’assunzione di zuccheri in eccesso sono le donne che, più degli uomini, preferiscono spuntini e break dolci per affrontare le ansie e le preoccupazioni della vita quotidiana, principalmente quelle di natura economica.
Questo è il motivo per cui l’Italia può essere definita una nazione di “tossicodipendenti”. Studi recenti condotti da Bart Hoebel del Princeton Neuroscience Institute, ha scoperto che lo zucchero, infatti, crea dipendenza e sintomi di astinenza simili a quelli provocati da altre droghe. L’assunzione di zucchero determina nel cervello la produzione di dopamina. Questa è la ragione per la quale, se si viene privati della propria dose quotidiana di zuccheri, si innesta una vera e propria crisi di astinenza che genera sintomi di depressione e irritabilità causati dalla mancanza.
Il biologo tedesco Otto Heinrich Warburg è stato insignito del Premio Nobel per la medicina per aver scoperto che il metabolismo dei tumori maligni dipende dal loro consumo di glucosio. Ricordiamo che il glucosio è la forma che assume lo zucchero una volta che è stato metabolizzato. L’ingerire zucchero o farine raffinate (pasta, pane, biscotti, grissini) causa l’aumento del tasso di glucosio nel sangue (cioè aumenta la glicemia) e l’organismo libera oltre non solo l’insulina, ma anche l’I.G.F. una molecola avente la proprietà di stimolare la cresciuta delle cellule. Ragion per cui, lo zucchero può davvero essere considerato la benzina dei tumori.
Inoltre, lo zucchero bianco è una sostanza innaturale tra le più tossiche in commercio. Viene infatti prodotto con latte di calce, causando la distruzione di sostanze utili come: proteine, enzimi, sali) per poi essere trattato con acido solforoso per eliminare il colore scuro. Subisce anche altri processi; viene, infatti, filtrato, decolorato, centrifugato, per essere infine colorato con blu oltremare e blu idantrene, proveniente dal catrame, e pertanto cancerogeno.