Imperversano le polemiche sulle affermazioni del ministro del Lavoro Elsa Fornero che al Wall Street Journal ha dichiarato: “Il lavoro non è un diritto, va guadagnato, anche con il sacrificio”. Questa la frase della Fornero dopo l’approvazione da parte della Camera alla riforma del lavoro, ora legge. In barba dunque all’art4 della Costituzione che contiene la seguente previsione: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Il ministro poco dopo ha precisato la portata delle sue parole, asserendo che il diritto al lavoro non può essere messo in discussione proprio perché previsto dalla Costituzione. Critiche piovono non solo dal popolo, ma anche dalle diverse forze politiche in campo in Parlamento. Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, ha commentato: “A quanto pare la badessa Fornero ha riscritto la Costituzione” (aggiungendo che sarà battaglia contro la riforma e che già dal mese prossimo si rivolgeranno ai cittadini con un referendum), mentre Gianvittore Vaccari della Lega ha aggiunto: “Fornero ha giurato sulla Costituzione o su Topolino?“. Il Premier Mario Monti da Bruxelles ha comunque manifestato l’intenzione di confermare la sua fiducia al ministro, sebbene, a suo dire, non abbia ancora letto l’intervista al Wall Street Journal.
Nel frattempo secondo CGIL, diversi cortei sono oggi previsti non solo nella Capitale, ma in tutt’Italia per manifestare contro la riforma del lavoro. Sulla Torino-Milano stamattina già c’era il blocco dei metalmeccanici della Fiom per protesta. Presenti sul posto 500 lavoratori, per la prima di tutta una serie di proteste che saranno messe in campo dai metalmeccanici della Fiom, ha commentato il segretario provinciale della Fiom di Torino Federico Bellono.