Cinquantasei arresti, 16 appartamenti sequestrati, 170 conti correnti bloccati 3 terreni e 100 auto e moto poste sotto sequestro, è il bilancio dell’operazione condotta dai Carabinieri del comando provinciale, coordinate dalla sezione reati contro la P.A. della Procura di Napoli, per smascherare falsi invalidi che hanno indebitamente percepito pensioni dall’Inps.
Le 56 persone sono ritenute responsabili di truffa aggravata ai danni dello Stato, contraffazione di pubblici sigilli, falsità materiale e ideologica e distruzione di atti veri. Si tratta di 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 52 ordinanze di arresti domiciliari.
L’operazione fa capo a delle indagini partite sin dal 2009 relative alla sezione reati contro la P.A. della Procura di Napoli composta da un apposito pool di magistrati che ha consentito finora l’arresto di 287 persone e il sequestro di beni mobili e immobili per oltre 10 milioni di euro. Le persone destinatarie dell’odierna misura cautelare hanno indebitamente percepito con falsa documentazione pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento, causando all’Inps un danno di 2 milioni di euro.
Oltre agli arresti, è stata data esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di denaro a carico delle 56 persone coinvolte per una somma complessiva pari al danno di 2 milioni di euro causato all’erario pubblico. Durante le indagini c’è stato anche un tentativo di ostacolare gli investigatori con la distruzione di documentazione medica e amministrativa contraffatta, che non ha impedito di individuare i responsabili.
Nel corso delle indagini è emerso anche il coinvolgimento nella truffa all’Inps di elementi collegati alla criminalità organizzata: l’ipotesi è che i proventi delle false pensioni di invalidità possano essere fonte di approvvigionamento economico per persone direttamente o indirettamente legate a clan camorristici.