Dopo il fallimento del lancio del missile balistico Unha 3 con a bordo un satellite – che per la comunità internazionale era, in realtà, un esperimento missilistico di natura atomica – adesso la Corea del Nord sembra preparare sul serio un esperimento nucleare.
Una fonte vicina al regime di Pyongyang ha dichiarato che l’esperimento avverrà prossimamente e che i preparativi sono praticamente terminati. La fonte sembra essere affidabile, in quanto è la stessa che nel 2006 aveva avvisato del primo esperimento nucleare nord-coreano proprio poco prima che avvenisse.
Secondo i servizi segreti sud-coreani, l’esperimento nucleare sarà sotterraneo, in quanto alcune immagini satellitari mostrano attività nel sito dove in precedenza erano già avvenuti degli esperimenti nucleari.
La Russia – paese possessore di migliaia di testate atomiche – ha stranamente fatto sapere la propria disapprovazione in merito alla questione nord-coreana, Vladimir Putin ha infatti dichiarato: “La Russia è ostile ad un aumento del numero delle potenze nucleari. Non bisogna allargare il club nucleare, noi siamo davvero contrari. Questa strada aumenterebbe i rischi legati alla stabilità internazionale, perché altri paesi vorranno avere un potenziale nucleare. Le tecnologie per la creazione di un’arma nucleare oggi non presentano alcun problema“.
Dello stesso parere anche Dmitri Rogozin, vice-premier russo: “Se un paese pensa di creare un’arma di distruzione di massa, dovrà parallelamente mettere a punto un propulsore per quest’arma. Voglio dire che un’arma di distruzione di massa non vale niente, se non si è capaci di inviarla su un territorio avversario. I tentativi della Corea del Nord di far aumentare la portata e la precisione dei suoi missili, che possono portare l’arma di distruzione di massa, sono un segreto di pulcinella e la Russia non ha illusioni al riguardo“, ha affermato.
La Russia è dello stesso parere anche per quanto riguarda l’Iran – al quale la Russia stessa ha fornito la tecnologia nucleare – ha reso noto il generale delle Forze Armate russe, Nikolai Makarov: “L’Iran rappresenta una minaccia nucleare. Noi sorvegliamo attentamente lo sviluppo delle capacità nucleare di numerosi paesi. L’analisi condotta con gli americani ha confermato che la minaccia esiste e che uno scudo antimissile è necessario“.
L’Iran, dal canto suo, ha reso noto che il missile Golfo Persico è in grado di rendere inefficaci le tattiche nemiche, in quanto funziona diversamente.
Il comandante del Corpo Navale delle Guardie della Rivoluzione Islamica, l’ammiraglio Ali Fadavi, ha dichiarato: “Nei primi mesi del 2011, l’Iran ha iniziato la produzione di massa del missile anti-nave Golfo Persico, che è stato progettato per distruggere obiettivi e forze ostili in mare. Il proiettile supersonico, dotato di una testata da 650 kg, è immune alle intercettazioni e dispone di sistemi di alta precisione. L’Iran possiede la tecnologia per lanciare razzi super-veloci anti-sottomarini che possono viaggiare alla velocità di 100 metri al secondo sotto l’acqua, rendendo il paese secondo subito dopo alla Russia a possedere la tecnologia“.
Intanto, la dittatura nord-coreana si dichiara potenza nucleare dal 2005, quando ha iniziato ad effettuare i primi test nonostante le proteste della comunità internazionale e delle sanzioni dell’ONU, che chiede ancora alla Corea del Nord di rinunciare agli esperimenti nucleari.
Visto il quadro generale, resta però da chiedersi come mai la comunità internazionale stia ignorando gli esperimenti dell’India riguardanti il missile balistico intercontinentale Agni-V, progettato proprio per trasportare delle testate nucleari… due pesi e due misure differenti? Pare proprio di sì.