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Enav, Tremonti sentito dalla Procura di Roma

Enav, Tremonti sentito dalla Procura di Roma

Le indagini sugli appalti Enav stanno creando il solito polverone giudiziario sulla politica italiana e gli appelli di Mario Monti, neo eletto Presidente del Consiglio, ad affrontare la situazione con decisione, ma senza proclami giustizialisti non è stato molto ascoltato. Oggi le nuove indiscrezioni secondo le quali l’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti sarebbe stato interrogato dalla magistratura circa due settimane fa’.

L’ex Ministro non è stato iscritto nel registro degli indagati, ne gli è stato contestato alcun reato dalla Procura di Roma, che a quanto pare ne ha ascoltato le parole solo in quanto persona informata dei fatti.

Tremonti, che ha rappresentato uno degli aghi della bilancia del precedente governo Berlusconi, ha voluto mantenere il più stretto riserbo sulla faccenda ed avrebbe incontrato il magistrato della Procura di Roma Paolo Ielo a Milano. Il pm gli avrebbe fatto domande su alcune dichiarazioni dell’ex consulente di Finmeccanica, Lorenzo Cola, ma anche dell’imprenditore Tommaso Di Lernia, i quali lo avrebbero messo in ballo facendo il suo nome. Non è stato possibile scoprire cosa Tremonti abbia risposto al magistrato, ma secondo alcuni rumors provenienti dagli ambienti giudiziari di Milano, l’ex ministro si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.

Di oggi anche altre novità giudiziarie, sarebbe sempre più vicina la prescrizione per David Mills, ex avvocato di Silvio Berlusconi, accusato di falsa testimonianza e di aver aiutato Berlusconi stesso in attività illecite della sua società di investimenti Fininvest.

Anche il processo sulle presunte relazioni sessuali fra l’ex premier e l’allora minorenne Ruby sembra essere ad una svolta, questa volta negativa per Berlusconi e la sua difesa, che non sembra essere riuscita a convincere il giudice ad archiviare il procedimento per mancanza di prove, ma che anzi hanno visto un ulteriore peggioramento con l’aggravarsi delle accuse contro Nicole Minetti, che all’epoca si sarebbe avvalsa impropriamente della propria carica nella Regione Lazio per far uscire di prigione la ragazzina minorenne.

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