Sicuramente non può passare inosservato, rappresentando, televisivamente parlando, la fine di un’epoca. Parliamo dell’abbandono del Tg4 da parte del suo direttore storico Emilio Fede che, ha creato un nuovo modo di intendere il telegiornale, sicuramente in maniera più personale e sentita, senza voler fingere a tutti i costi distacco ed obbiettività. Il successore di Fede alla direzione del tg è Giovanni Toti, come ha ufficializzato Mediaset in un comunicato ufficiale: “In una logica di rinnovamento editoriale della testata, cambia la direzione del ‘Tg4’. Dopo una trattativa per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro non approdata a buon fine, Emilio Fede lascia l’azienda. Mediaset lo ringrazia per il lavoro svolto in tanti anni di collaborazione e per il contributo assicurato alla nascita dell’informazione del Gruppo. Giovanni Toti, direttore responsabile di ‘Studio Aperto’, e’ il nuovo direttore designato del ‘Tg4′”.
Tuttavia, sembra che lo stesso Fede non abbia preso nel migliore dei modi l’addio dalla testata ed anzi si senta decisamente maltrattato, non avendo potuto lasciare Mediaset nel modo in cui da tempo stava progettando. “Mi hanno buttato fuori”, sono le parole dell’ex direttore, che si sente vittima di una manovra ben calcolata ai suoi danni. Fede aveva annunciato la sua intenzione di lasciare il Tg4 a giugno del 2012, ma le trattative sulla buonauscita non sono andate a buon fine (si parlava di cifre oscillanti tra i 5 e i 10 milioni di euro) e quindi via subito, con Fede che avrà quello che gli spetta come da contratto.
Dopo il tramonto politico berlusconiano il distacco televisivo di Fede era sicuramente nell’aria ed anche lui sembrava averlo accettato con serenità. “Ci siamo accordati così. Mi danno una buonuscita, non clamorosa ma equa, per quello che ho fatto e dato in tutti questi anni. Poi avrò dei benefit, tipo l’autista e la segretaria. E un programma in prima o seconda serata su Retequattro più l’incarico fantasma ma comunque prestigioso di direttore editoriale dell’informazione. Infine, un contratto di consulenza di tre anni più due” aveva dichiarato Fede, prima della rottura dei rapporti diplomatici. Sappiamo ora dunque che le cose non andranno così. Anche i migliori matrimoni possono finire.