Appuntamento con le elezioni regionali in Abruzzo fissate domenica 10 febbraio 2019: saranno chiamati alle urne circa 1 milione e 200 mila per poter eleggere il nuovo presidente della giunta dopo l’addio alla carica come presidente da parte di Luciano D’Alfonso in seguito all’elezione in Senato.
Le due cariche non sono incompatibili, ma con la rinuncia di D’Alfonso sono diventate necessarie le elezioni.
I seggi resteranno aperti dalle ore 7 alle 23: si vita un unico giorno e in turino unico perché non è previsto il ballottaggio per vince il candidato che ottiene più voti. E alle liste collegate di chi vincerà verranno assegnati tra il 60 ed il 65% dei seggi in base al numero dei voti.
L’elettore potrà esprimere una sola preferenza per il candidato presidente e una per la lista perché non è previsto il voto disgiunto.
Per eleggere i consiglieri (se ne prevedono 30) ogni elettore potrà esprimere due preferenze, ma i candidati dovranno essere di sesso diverso e appartenere alla stessa lista.
medesima lista e in caso contrario la seconda preferenza verrà annullata. Prevista anche la soglia di sbarramento al 4% per le liste singole e al 2% per quelle coalizzate.
A partire dalle ore 23 comincerà invece lo spoglio.
Quattro i candidati che si sfidano per la presidenza.
Giovanni Legnini, ex vicepresidente del Csm, corre per il centrosinistra, ma non voluto usare il simbolo del Pd.
Sara Marcozzi, consigliere uscente, corre per il Movimento Cinque Stelle.
Marco Marsilio corre per il centrodestra per Fratelli D’Italia con l’appoggio della Lega, di Forza Italia e dell’Udc.
Stefano Flajani corre per CasaPound.