Potremmo dire che davvero gli ha reso pan per focaccia. Parliamo di un episodio avvenuto nella città di Iskitim, nella regione siberiana di Novosibirsk, dove Svetlana S., che gestisce una sauna, ha raccontato che nel corso della notte, mentre lei dormiva, un uomo di 29 anni ha rotto i vetri dell’edificio, salvo poi aggredirla prima brutalmente e poi violentarla, costringendola anche a dei rapporti orali. Svetlana, incinta di 3 mesi, ha purtroppo perso il suo bambino. La donna, per tutta vendetta, ha reagito staccando a morsi un pezzo di pene del suo aggressore.
La vittima ha raccontato di essersi addormentata appoggiata al tavolo del luogo di lavoro, quando l’aggressore è entrato ed ha iniziato a picchiarla selvaggiamente. Svetlana ha cercato di reagire con tutte le sue forze alla brutale violenza sessuale, non solo per se stessa, ma anche per la vita del bambino che portava in grembo. Rendendosi conto che respingerlo con forza non sarebbe bastato ad evitare l’attacco, la donna ha improvvisamente stretto i denti attorno al pene dell’uomo che ha iniziato a gridare per il dolore, giacché lei gli aveva strappato via un pezzo dei suoi organi genitali, inducendolo a fuggire via.
Svetlana è stata portata in ospedale in stato di incoscienza con numerose costole rotte, mandibola fratturata, contusioni ed ematomi. Per il bimbo purtroppo non c’è stato nulla da fare. La polizia subito ha trovato lo stupratore, che nel frattempo, in preda alla paura, era corso in ospedale. Da lì, dove i medici sono stati costretti a fornirgli comunque delle cure mediche, Dmitry (questo il nome dell’aggressore) è stato trasferito in un centro di detenzione.
Nei confronti dell’uomo adesso pende un procedimento penale per aggressione e violenza sessuale. L’uomo ha ammesso pienamente le sue responsabilità, ma si è rifiutato di testimoniare. Il giorno prima dell’aggressione di Svetlana, anche l’amministratrice di un’altra sauna era stata aggredita con modalità simili.
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