Probabilmente non le rimaneva ancora molto da vivere, ma pur di accelerare i tempi per il passaggio a miglior vita, ha preferito togliersi la vita. Parliamo di una donna di 105 anni che, sopravvissuta alla rivoluzione russa e alle due guerre mondiali e alle esecuzioni di massa del tiranno comunista Joseph Stalin, si è suicidata. Prima di impiccarsi, Anastasia Khoreva ha detto alla sua famiglia che era stanca di aspettare l’ora della sua morte.
La donna, pensionata, da Darsun, Russia, era depressa a causa di un’infezione polmonare. Un vicino ha dichiarato: “Sicuramente è una cosa strana pensare al suicidio alla sua età, tuttavia lei ha preferito così”, mentre un membro della famiglia ha rivelato: “Lei aveva provato già una volta a suicidarsi prima di dire che ne aveva avuto abbastanza, ma quella volta siamo riusciti a fermarla.Questa volta non siamo stati così fortunati”. L’anno scorso gli esperti hanno avvertito che il numero di russi pronti a commettere un suicidio era pericolosamente alto.
Nel 2010, il tasso di suicidio in Russia è stato del 23,5 su 100.000 persone, il sesto più alto nel mondo. Ha raggiunto un picco di 42 su 100.000 nel corso degli anni ’90, in seguito alla disgregazione dell’Unione Sovietica. Un recente rapporto UNICEF afferma che il Paese ha il terzo più alto tasso di suicidi tra gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni, con circa 1.500 giovanissimi che si tolgono la vita ogni anno. I tassi più elevati sono nella vicina Bielorussia e nel Kazakistan.
