Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, presidente e vicepresidente vicario dei senatori del Pdl, si sono astenuti nel voto di fiducia sul decreto sviluppo. L’astensione, a Palazzo Madama, è considerata come voto contrario. Il Pdl ha deciso di non partecipare al voto dopo che il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera ha ampiamente criticato la possibilità che Silvio Berlusconi possa nuovamente candidarsi alle politiche del prossimo anno.
Il dl è passato comunque con 167 votanti. A dire sì sono stati in 127, no in 17, mentre 23 si sono astenuti. La maggioranza necessaria era di 84. Gran parte dei senatori del Pdl ha deciso di non votare. Pierluigi Bersani, dopo un vertice con Anna Finocchiaro e Dario Franceschini, rispettivamente capigruppo al Senato e alla Camera, ha detto:
Abbiamo considerato la situazione che si è creata oggi. La riteniamo seria, molto seria, grave. Il Pdl sta trasferendo i suoi problemi sul sistema politico. È irresponsabile l’atteggiamento assunto al Senato questa mattina con l’astensione nei confronti del governo. Noi del Pd, come ho del resto ribadito ieri nell’incontro che ho avuto con il presidente Monti, confermiamo la lealtà al governo fino a fine legislatura nonostante i dissensi su alcuni provvedimenti. Noi non abbiamo paura delle elezioni. Richiamiamo il Pdl alle sue responsabilità. Se l’astensione al Senato verrà confermata anche alla Camera assumeremo le valutazioni del caso. Noi del Pd ci apprestiamo invece al dare il nostro voto di fiducia ancora una volta al governo. Il resto si vedrà.
La Finocchiaro ha, invece, dichiarato:
Se il partito che da un punto di vista parlamentare ha ancora la maggiore consistenza passa all’astensione vuol dire che questo Governo non ha più la fiducia delle Aule parlamentari. E se un Governo non ha più la maggioranza credo che Monti dovrebbe recarsi al Quirinale.
Il clima politico è dunque decisamente teso. Secondo il presidente del Senato Renato Schifani si è verificato “un fatto non indifferente” e per il quale informerà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il Pdl ha fatto sapere che si asterrà anche sul decreto sui costi della Politica.