Il Consiglio dei ministri ha deciso che la tanto discussa discarica che doveva essere ubicata nei pressi degli scavi archeologici di Villa Adriana non si farà più. Addio a Corcolle dunque. Il mondo dell’ambientalismo e della cultura che aveva espresso il suo dissenso alla discarica nei pressi di una delle zone archeologiche più importanti al mondo tramite i social network, Twitter in primis, ora esultano.
Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha rassegnato le sue dimissioni e al suo posto subentra il prefetto Goffredo Sottile. Appena 2 giorni fa il Premier Mario Monti aveva ribadito la sua fiducia a Pecoraro, ma le reazioni furiose del ministro per i Beni Culturali Lorenzo Ornaghi e dell’Ambiente Corrado Clini, hanno indotto il Governo a cambiare orientamento. Così, nel corso di una riunione a Palazzo Chigi alla quale hanno partecipato anche il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri e il sottosegretario Antonio Catricalà, Monti ha dovuto prendere atto che Clini e Ornaghi sarebbero stati anche pronti a rassegnare le loro dimissioni. Si è reso dunque inevitabile l’addio al prefetto Pecoraro, che ieri sera già dimesso, sebbene in un primo momento le sue dimissioni sono state respinte. L’arrivo di Sottile si è reso necessario per l’urgenza di procedere all’individuazione di una discarica.
Ovviamente felici i due ministri: ‘‘Ha prevalso la ragionevolezza, è una buona giornata per la cultura. Ha vinto l’amore per i luoghi’‘ ha dichiarato Ornaghi, così come enormemente soddisfatto è anche Clini. Il Cdm, infatti, ha condiviso le sue asserzioni che hanno ”messo in evidenza la responsabilita’ cronica delle amministrazioni competenti, non in grado di assumere decisioni adeguate e misure efficaci”.
Nel frattempo il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha avuto un primo incontro con Sottile, rilancia le responsabilità verso la Provincia: ”L’individuazione dei siti spetta a loro. E nel territorio del mio Comune non ne esistono di idonei”. Subito pronta la replica dell’amministrazione di Nicola Zingaretti: ”Noi dobbiamo solo individuare le aree idonee, ma la scelta concreta spetta a Roma Capitale”. La diatriba continua.