Antonio Di Pietro ha chiarito fin dal principio che il suo partito non intendeva sostenere il governo senza se e senza ma, anzi, si è proposto di fare una critica costruttiva ed in definitiva, almeno secondo quanto lui stesso afferma, un’opposizione costruttiva diversamente da quanto fatto con Berlusconi al governo. Insomma si è appellato alla responsabilità di Monti, non volendo scendere dal carro di quanti “salveranno” l’Italia in questo difficile momento, ma lasciandosi aperta la via di fuga di non aver approvato indefessamente quanto richiesto dal professore e dal suo team di ministri.
Adesso, alla vigilia della discussione e quindi approvazione della manovra il leader dell’Italia dei Valori rilancia questo suo ruolo autoproclamato di guardiano dell’integrità di questo governo tecnico e scrive sul suo blog, più elettoralmente che coerentemente ad un iter parlamentare, rivolgendosi a Monti.
Ha scritto essenzialmente che il Presidente del Consiglio non dovrebbe fare “orecchie da mercante” ed accettare le modifiche presentate dall’Italia dei Valori alla sua manovra. Proposte di merito, a suo dire, che casualmente sono anche quelle che più riecheggiano nelle televisioni e sul web come: ridurre le spese militari, far pagare l’Ici anche agli immobili commerciali della Chiesa, ridurre gli sprechi della casta politica, combattere l’evasione fiscale e riavviare lo sviluppo.
“Misure per rendere davvero equa una manovra iniqua, che così com’è stata presentata finirebbe col colpire sempre i soliti italiani che pagano le tasse e lasciare i privilegiati così come sono” ha scritto sempre sul suo blog Di Pietro. Sulla discussione di questi emendamenti dell’Italia dei Valori promette battaglia ed aggiunge senza mezzi termini che anche il Partito Democratico dovrebbe schierarsi a favore di essi se vuole essere coerente col suo messaggio politico.
Numerosi i commenti dei militanti dell’Idv, i quali hanno molto apprezzato il contenuto del messaggio. Non altrettanto entusiastici i toni dei parlamentari del Pdl, che hanno accusato Di Pietro di demagogia e come al solito di mettersi nella comoda posizione di parlare, ma non doversi prendere mai alcuna responsabilità.