Antonio Di Pietro continua la battaglia di quella casta di cui ormai fa parte da quasi due decenni. Il rapporto della Commissione Giovannini ha messo in evidenza come i nostri parlamentari siano i più pagati dell’Unione Europei e come i loro stipendi siano stratosferici se paragonati al reddito medio nazionali. Deputati e senatori continuano a dire che i loro colleghi tedeschi e francesi prendono molto di più e – al di là delle promesse – non sembrano avere alcuna reale intenzione di abbassare i costi. Nemmeno per ciò che riguarda stenografi e barbieri, i cui compensi sono da guinness dei primati. I primi possono arrivano ad avere lo stesso stipendio del Re di Spagna! I secondi si fermano a 160mila euro.
Per il leader dell’Italia dei Valori, la politica non può più rinviare la drastica diminuzione dei costi. Di Pietro ha scritto una lettera al capo del governo Mario Monti. La missiva si compone di 9 punti. Tra i più importanti vi sono: l’abolizione delle Province; il dimezzamento del numero dei parlamentari; riduzione dell’indennità di deputati e senatori; abolizione dei vitalizi per parlamentari e consiglieri regionali.