Gli agenti del commissariato San Paolo di Torino hanno arrestato un dipendente dell’ospedale Martini di Torino, accusato di aver rubato una fede nuziale rubandola dall’anulare di un uomo deceduto. Massimo Cardillo, operatore socio-sanitario di 43 anni, ha dichiarato, una volta fermato, di avere seri problemi economici. Ad avere i primi sospetti sull’uomo sono stati i suoi stessi colleghi che si erano accorti dell’assenza di Cardillo proprio nel momento in cui ci si accorgeva del furto.
Non era la prima volta che l’uomo si era reso autore del macabro gesto. I dubbi su Cardillo, infatti, aleggiavano sin dalla sua prima assegnazione al Pronto Soccorso dell’ospedale. Quest’ultimo furto, però, l’ha definitivamente incastrato. Un uomo, sabato mattina, intorno alle 9 era al volante della sua auto, quando è stato improvvisamente colto da un infarto. Quando l’ambulanza che trasportava l’uomo giunge al Martini, è ormai già deceduto. Sia i medici che gli infermieri si occupano di lui, quando ad un certo punto si accorgono che all’uomo mancava la fede all’anulare. Così come dal reparto mancava Cardillo.
Avvertita la polizia, l’operatore viene tenuto sotto controllo per tutto il giorno dagli agenti che, alla fine del turno, lo fermano e lo bloccano. Cardillo subito rivela che se gli agenti erano in cerca dell’anello lui non ne sapeva nulla, contribuendo però ad alimentare ancor più i sospetti. Già in passato, l’operatore aveva scritto una lettera al direttore sanitario dell’ospedale per prendere le distanze da un altro episodio in ordine al quale la sua colpevolezza non fu mai provata.
Ieri sono però giunte le confessioni all’ispettore capo Claudio Licciardi. Cardillo ha rivelato di aver infatti venduto anche l’oggetto del precedente furto per 100 euro, avendo dei problemi economici. Gli agenti hanno perquisito il suo armadietto in ospedale, l’appartamento in cui vive con la moglie e la figlia e il garage. Sono stati ritrovati diversi monili, che Cardillo ha dichiarato essere ori di famiglia, nonché una pistola 765 con 50 proiettili detenuti illegalmente. Trovate anche scatole piene di garze, medicinali, cerotti, soluzioni fisiologiche, al punto che i poliziotti hanno sequestrato ben 6 sacchi pieni di refurtiva accumulata nel tempo e distribuita poi ad amici e parenti. Cardillo, incensurato, è stato condotto in carcere, sebbene le indagini, anche su furti passati, continuino.