Dati Covid falsificati in Sicilia, la pesante accusa è rivolta ai vertici dell’Assessorato alla Salute. Per questo i carabinieri del comando provinciale e i NAS sono intervenuti nella mattina di oggi, 30 marzo 2021, su mandato della Procura di Trapani, con tre provvedimenti di arresti domiciliari.
3 arresti domiciliari e un avviso di garanzia
I responsabili avrebbero falsificato i dati sui contagi degli ultimi 5 mesi per non far scattare la zona rossa nell’isola, per questo l’ISS avrebbe ricevuto numeri ben al di sotto del livello preoccupante che interessava la Sicilia. Musumeci era all’oscuro di tutto, ma non si può dire altrettanto per l’assessore Razza che ha ricevuto un avviso di garanzia.
Gli arresti domiciliari sono scatti per Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, il funzionario regionale Salvatore Cusimano ed Emilio Madonia, responsabile dei flussi informatici dell’assessorato.
Secondo il giudice per le indagini preliminari Caterina Brignone si è trattato di “un disegno politico scellerato a cui sembra estraneo il presidente della Regione Musumeci, che anzi pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite”.
L’intercettazione: “Spalmiamo i dati sui morti”
Di seguito l’intercettazione di una telefonata tra Razza e Maria Letizia Di Liberti riportata dall’Ansa:
“Spalmiamoli un poco…” Così l’assessore alla Salute Ruggero Razza diceva alla dirigente regionale che avrebbe dovuto comunicare i dati dei decessi per Covid in Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità. “I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”, chiede lei non sapendo di essere intercettata. “Ma sono veri?”, chiede Razza. “Si, solo che sono di 3 giorni fa”, risponde. E Razza dà l’ok: “Spalmiamoli un poco”. La dirigente prosegue: “Ah, ok allora oggi gliene do uno e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene?” “Ok”, risponde l’assessore Razza.
L’inchiesta è partita a seguito delle indagini su un laboratorio di Alcamo (Trapani) che conservava dati falsati sui tamponi. La procura e i pm, con le indagini, sono dunque arrivati all’assessorato regionale.
Gli episodi contestati nell’inchiesta sono circa 40 con un ultimo caso il 19 marzo. Sono tutti accusati di falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico. Il caso dei dati Covid falsificati in Sicilia è una delle più grandi inchieste dall’inizio della pandemia.