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Damasco, duplice attentato contro sedi di sicurezza: oltre 40 morti e 100 feriti

Damasco, duplice attentato contro sedi di sicurezza: oltre 40 morti e 100 feriti

Due esplosioni a Damasco, in Siria, hanno colpito due sedi dei servizi di sicurezza. Stando a quanto riferito dalla tv di Stato si tratterebbe di un duplice attentato suicida messo a segno da militanti di Al Qaeda con auto cariche di esplosivo. Le esplosioni avrebbero provocato la morte di almeno 40 persone e 100 feriti, per la maggior parte civili, sebbene diversi sarebbero i militari. Le autorità hanno già arrestato una persona. Gli attacchi sono avvenuti nel quartiere centrale di Kufr Susa. C’è da dire che, a contrario di altri paesi come Libano e Iraq, in Siria attacchi suicidi sono molto più rari. L’attacco avviene a poche ore di distanza dall’arrivo sul terreno di Damasco di una squadra di osservatori, incaricati di preparare la missione che dovrebbe partire a fine dicembre.

Secondo, infatti, gli attivisti intervistati dalla tv satellitare al-Arabiya: “Non è un caso che i due attacchi siano avvenuti proprio nel giorno in cui inizia il lavoro degli osservatori della Lega Araba. Sostenendo che nel Paese c’è la mano di al-Qaeda si vuole impedire a questi osservatori di girare liberamente per il Paese e li si vuole intimidire”. I militanti dell’opposizione siriana, che sono attivi sia su Fscebook che Twitter, fanno notare invece come “sia strano il fatto che pochi minuti dopo la prima deflagrazione la tv di Stato di Damasco sia riuscita subito a dare la notizia e a essere presente sul posto con le telecamere, mentre le autorità si sono subito affrettate a dire, mentre annunciavano gli attentati, che dietro c’era la mano di al-Qaeda”. Riad Asaad, leader dell’ “Esercito siriano libero” composto da soldati disertori che hanno abbandonato l’esercito regolare, fedele a Bashar al-Assad ha invece dichiarato: “C’è il regime dietro gli attentati compiuti questa mattina a Damasco. Noi siamo estranei a questa vicenda, che invece fa gli interessi del regime il quale in questo modo dimostra agli osservatori arabi che nel paese combatte il terrorismo”.

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