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Cuba, è allarme colera. Sconosciuta la fonte

Cuba, è allarme colera. Sconosciuta la fonte

L’incubo colera torna ad affacciarsi a Cuba. Il contagio avrebbe già provocato 29 vittime e oltre un migliaio di persone ammalate, hanno reso noto fonti non ufficiali, contestando le cifre meno allarmanti diffuse dal governo, secondo il quale i morti sono tre e i casi accertati una sessantina.

La maggior parte dei casi è stata registrata nella provincia sudorientale di Granma, a oltre 750 km dall’Havana. Un caso è stato diagnosticato nella capitale, riferisce la Bbc news online. I test eseguiti all’Havana hanno confermato la positività di una donna sessantenne, ricoverata in ospedale e ora in condizioni stabili.

«La situazione è sotto controllo», assicurava qualche giorno fa il ministero della Salute Pubblica, rendendo noto che tre persone erano morte a causa del colera e una cinquantina i contagiati. La diffusione del virus, spiegava il ministero, ed è probabilmente stata causata dall’inquinamento del sistema idrico, dovuto al mix di piogge e alte temperature dei giorni scorsi. Infatti gli esperti hanno riferito che le persone si sono sentite male dopo aver bevuto acqua da pozzi contaminati.

Il colera è una malattia contagiosa che si manifesta dopo un’incubazione che va da uno a cinque giorni. I sintomi sono i seguenti: diarrea abbondante, vomito e dolori addominali. Le scariche diarroiche possono portare a notevole perdita di sali e liquidi fino al collasso. La malattia si prende mangiando frutta, verdura cruda, cozze, vongole e altri frutti di mare che sono stati contaminati nonchè bevendo acqua contaminata. I medici locali consigliano di evitare comunque i frutti di mare, tipica via di trasmissione della malattia infettiva.

A Cuba l’ultime epidemie di colera risalgono al 1882 e al 1959, poco dopo la rivoluzione. Spostanodoci nel nostro paese, Le epidemie più gravi in Italia si sono verificate nel 1973 a Napoli e a Bari e nel 1996 ancora in Puglia. Quelle più recenti a livello mondiale, risalgono rispettivamente al 2009 nello Zimbabwe e al 2011 ad Haiti.

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