Continuano a emergere particolari sul naufragio dell Costa Concordia nei pressi dell’Isola del Giglio. A parlare è il cappellano della nave, don Raffaele Malena, che ha definito “eroi” coloro i quali fino alla fine sono rimasti a bordo, cercando di salvare quante più persone.
“Col comandante Schettino ci siamo guardati e mi ha abbracciato: lui ha pianto come un bambino, ha detto poche parole. È un uomo distrutto, ha sbagliato, un errore umano, ma – ha raccontato il sacerdote alla stampa cattolica francese – il dolore è anche nel suo cuore. Io lo stimo e ammiro“.
Durante la trasmissione di Rai Uno A sua immagine, il prete ha detto di avere “subito capito la gravità della situazione: sono vent’anni che navigo. La zona di poppa si è subito allagata. È stata un’apocalisse. Al primo impatto c’è stato l’annuncio del black out. Al 22,00 ci è stato detto di prendere i salvagenti e da lì in poi la gente ha iniziato a fuggire. Il terzo annuncio intorno alle 22,30 ed è stato il caos totale. A qualcuno, mentre si cercava di arrivare alle scialuppe, ho sentito dire che ‘i disabili possono aspettare‘”.