“Capodanno a Cortina”. Letto così può sembrare il solito itinerario per un italiano benestante che decide di passare le sue vacanze invernali rilassandosi sulla “Perla delle Dolomiti”. Invece, quest’anno a Cortina oltre i soliti vip, c’è stata un visita a sorpresa, quella dell’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo era di stanare i vip e gli operatori commerciali sconosciuti al fisco.
Difatti, tra il 30 dicembre e la giornata di San Silvestro 80 ispettori, alcuni anche in borghese, inviati dall’Agenzia, hanno passato al setaccio i più noti alberghi della conca ampezzana. Ma anche negozi, antiquari, ristoranti, gioiellerie, auto di lusso non sono sfuggite ai controlli. Sono stati una cinquantina gli esercizi sottoposti al presidio di cassa, cioè l’ispettore a fianco del negoziante alla cassa per alcune ore al fine di verificare la battitura degli scontrini.
La Direzione regionale dell’agenzia delle entrate ha fatto sapere che l’operazione era stata programmata prima della caduta del governo Berlusconi, smentendo qualsiasi voce che l’iniziativa potesse essere partita dall’attuale esecutivo.
Inutile dire che il blitz ha destato non poche polemiche. Tutti infuriati e convinti del danno enorme che questa retata avrà per l’immagine della “Perla delle Dolomiti”. L’assessore comunale al commercio Luca Alfonso, che è anche presidente del sindacato commercianti è stato durissimo: “Nulla da dire nel merito del controllo, ma sul metodo c’è molto da dire: un controllo shocK su un palcoscenico d’eccezione. Non credo che un’ispezione di questa portata, alla vigilia di capodanno, abbia precedenti in alcuna località turistica d’Italia. E non credo che l’Agenzia per le entrate farà la stessa cosa il 15 agosto a Taormina. È un momento difficile per l’economia anche per Cortina, ci sono attività e alberghi in vendita, e avere due ispettori nei bar o nei negozi per tutta la giornata è stata una perdita di tempo in un momento di lavoro intenso”.
Comunque, oltre le polemiche sui metodi usati, il blitz ha avuto dei risultati. Difatti, un idraulico, due artigiani del settore edile ed un agente di commercio, che lavoravano tranquillamente nella conca ampezzana, conducevano un tenore di vita piuttosto disinvolto, avevano proprietà immobiliari di pregio a Cortina, ma tutti con lo stesso vizietto: si dimenticavano di presentare le dichiarazioni dei redditi. Complessivamente, oltre 500.000 euro di redditi occultati al fisco, nonché oltre 100.000 euro di iva sottratta alle casse dell’erario. Per l’agente di commercio è scattata anche una denuncia all’autorità giudiziaria .
Da evidenziare la presa di distanza sui metodi della Guardia di Finanza, ecco leparole a riguardo del suo comandante Leonardo Landi: ”Non giudichiamo il lavoro dell’Agenzia delle Entrate, ma come Guardia di Finanza non ci sogneremo mai di “sguinzagliare” i nostri uomini nei negozi dalle 8 alle 24 a cavallo di San Silvestro. Già c’è la crisi, se ci mettiamo anche noi a intralciare l’importante lavoro di questi giorni… preferiamo operazioni realizzate in modo selettivo e chirurgico come quella che ha portato alla luce 4 evasori totali”.