Vi sono ancora molti elementi da chiarire riguardo alla morte di Jonathan Lucas, studente svizzero di sedici anni non ancora compiuti colpito fatalmente da una coltellata al torace, martedì sera, nella casa per ferie gestita da suore “Domus Nascimbeni”, in via di Torre Rossa, nel quartiere Aurelio a Roma, dove lui e i suoi compagni, venuti nella capitale in gita scolastica, erano ospitati dal 7 aprile. La polizia sta ora ascoltando i ragazzi del College de l’Elysee di Losanna, e in particolare i due compagni di stanza del giovane, per ricostruire meglio la dinamica dei fatti.
Martedì sera verso le 23 una religiosa della struttura ha chiamato il 113 avvisando che vi era un ragazzo gravemente ferito, e la polizia è giunta immediatamente sul posto insieme ad un’ambulanza, trovando il ragazzo riverso per terra in una pozza di sangue, con una profonda ferita al petto, traccie di un’escoriazione al naso, la bocca sporca di sangue. Nella stanza non vi era però traccia del coltello che ha ferito il giovane recidendo l’aorta e forse anche l’esofago. Qualcuno ha mormorato: “E’ stato gettato in giardino. Ma stavamo giocando”. L’arma con la “lama a farfalla” è stata poi recuperata e si è appurato che è stata acquistata a Roma.
Particolari che possono suggerire varie ipotesi sulla morte del giovane svizzero: forse non è stato proprio un gioco finito male, come raccontato dai compagni di stanza, forse si è trattato di una lite o di uno scherzo poi degenerato. Gli inquirenti all’inizio hanno anche pensato che lo studente potesse essere caduto sopra il coltello infilzandosi al torace. I soccorritori, comunque, una volta arrivati sul posto, hanno cercato immediatamente di rianimare il ragazzo, ma il suo cuore si era già fermato. L’ambulanza è arrivata circa 3-4 minuti dopo la chiamata: l’aorta recisa provoca la morte per emorragia, ma in un tempo che può essere anche di 10-15 minuti, a seconda del taglio che subisce l’arteria.
Una delle ipotesi è quindi che i soccorsi non siano stati chiamati con tempestività. Solo l’autopsia potrà chiarire meglio il tutto. Il ragazzo proveniva dal Cantone francese della Confederazione Elvetica, era originario di Losanna. Una docente della scuola ha affermato: “Siamo sconvolti. Non possiamo dire nulla su questa storia, c’è un’indagine della polizia in corso”. Anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha espresso cordoglio per la morte dello studente svizzero. I compagni di scuola della vittima, una ventina, dovrebbero rientrare oggi a Losanna.