Storia fortunatamente a lieto fine quella che vede protagonista un giovane ragazzo di 26 anni, colpito da un malore di natura cardiaca a bordo di un treno regionale nel Lazio. Ad accorgersi che il ragazzo stava male sono stati gli stessi passeggeri che hanno immediatamente allertato il 118 facendo in modo che il convoglio ferroviario si fermasse a Roma Ciampino. Nessuno avrebbe scommesso sulla sopravvivenza del 26enne e, invece, gli stessi passeggeri hanno dovuto ricredersi quando, dopo che gli operatori del 118 gli hanno praticato un massaggio cardiaco di 45 minuti, il cuore del ragazzo è tornato miracolosamente e spontaneamente a battere.
Quando gli operatori del 118 sono infatti giunti al binario 7 alla stazione di Ciampino, per il giovane sembrava davvero non esserci più nulla da fare. Il suo cuore, ormai, non batteva più da diversi minuti. Tuttavia, gli operatori non si sono dati per vinti e, dopo 3 scariche di defibrillatore, gli hanno praticato un massaggio cardiaco per 45 minuti, mentre l’ambulanza si dirigeva al Policlinico di Tor Vergata. Solo allora, il respiro del giovane è diventato spontaneo e la pressione arteriosa è magicamente rientrata nella norma (110/80).
Adesso il 26enne è in prognosi riservata, ma la sua vita è salva. Come raccontato dai medici:
Il giovane era tecnicamente morto e da diversi minuti il suo cuore non batteva più. Poi gli operatori dell’Ares 118 hanno provato a rianimarlo prima sul treno, poi in strada con massaggi cardiaci. Dopo 45 minuti di massaggi il giovane, come si dice in gergo medico, è ‘resuscitato’ ed è stato subito trasportato in ospedale, dove adesso è ricoverato.
Antonio Rebuzzi, cardiologo dell’università Cattolica, ha così commentato lo strano, ma felice, episodio:
Il massaggio cardiaco prolungato almeno di 35 minuti, come previsto dalle linee guida, ha permesso di recuperare il battito del cuore del giovane. Con un arresto cardiaco reale e prolungato non è possibile un recupero. Probabilmente si è trattato di un forte rallentamento del battito o una tachicardia ventricolare o comunque un’aritmia che ha permesso che un minimo di sangue sia arrivato al cervello per tenerlo in vita. Visto che il giovane è stato ricoverato si dovrà ora valutare la ripresa.
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