Il Codacons rischia di chiudere e scomparire definitivamente dal panorama dell’associazionismo italiano: la denuncia arriva dalla tessa associazione che spiega Lo denuncia l’associazione, dopo il pignoramento di beni per 300.000 euro da parte dell’Agenzia delle Entrate con immediato blocco delle risorse.
A lanciare l’appello è la stessa associazione che in una lettera indirizzata al premier, Giuseppe Conte, ai vice premier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, chiedo l’intervento per essere salvata ”dall’estinzione”.
Il problema del pignoramento dei beni sarebbe nato per un fraintendimento dei contributo unificato che ”il Codacons, in qualità di Onlus, non è tenuta a pagare sugli atti legali portati avanti a difesa della società e della collettività, ma che il fisco italiano continua a richiedere in modo ossessivo fino ad arrivare al recente pignoramento, deciso sulla base di interpretazioni della norma totalmente errate”. Sarebbe pertanto scattato il pignoramento da parte dell’Agenzia facendo scattare il rischio dell’associazione. Il Codacons lancia l’appello per essere salvato ricordando anche di aver avviato solo nel corso dell’ultimo anno oltre 300 ricorsi nei tribunali di tutta Italia per poter tutelare i diritti dei cittadini, ricorsi e azioni che dovranno essere immediatamente interrotte. L’appello è rivolto in particolare al Ministro dell’economia affinché spieghi all’Agenzia delle Entrate che il contributo unificato non si può applicare alle realtà Onlus: il rischio più che concreto è che a partire dal prossimo settembre la più importante organizzazione dei consumatori italiana verrà costretta a chiudere tutte le proprie sedi in tutta Italia portando i propri libri in tribunale e dichiarando fallimento per danno per tutti i cittadini italiani.