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Cina, riso geneticamente modificato per sintetizzare proteine ad uso medico

Cina, riso geneticamente modificato per sintetizzare proteine ad uso medico

Il governo cinese ha investito molto su questa ricerca ed adesso ne è stato ampiamente ripagato, ottenendo delle piante di riso da cui è possibile estrarre, con un processo che parte dalla produzione di riso, una importante proteina da cui potrebbe essere possibile produrre sangue artificialmente: l’Albumia. Il risultato è stato annunciato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) ed è stato ottenuto in Cina dai ricercatori dell‘Università di Wuhan, coordinato da Yang He. La ricerca ha testato sui ratti l’albumia ricavata dal riso, che si è dimostrata efficace nel trattare la cirrosi epatica.

Le piante di riso geneticamente modificate sono state ottenute inserendo nel Dna del riso un gene umano, che attiva appunto la produzione della proteina, un’operazione molto complessa, ma che adesso permette di ottenere circa 2,75 grammi di albumia per chilogrammo, che secondo i test biochimici sono strutturalmente e biochimicamente equivalenti all’albumia derivata dal sangue umano.

E’ un risultato molto importante, che potrebbe aprire le porta anche alla realizzazione di altre varietà di riso e altre piante in grado di produrre anche altri tipi di molecole” ha detto Roberto Defez, biotecnologo dell’Istituto di Genetica e biofisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli. “questa è una vera pianta transgenica perché contiene un gene umano, con come gli ogm. Ovviamente non è una pianta che può comportare pericoli, ma in quanto transgenica, come sottolineano gli autori dello studio, va coltivata in modo controllato, con misure in grado di evitare la contaminazione di altre specie di piante”.

La scoperta è la risposta alla grande richiesta da parte dei mercati di questa preziosa proteina, che è pari a 500 tonnellate ogni anno. Viene utilizzata infatti per produrre farmaci e vaccini per trattare: ustioni, cirrosi epatica e shock emorragici. Fino ad oggi i rifornimenti erano molto limitati, perché provenivano direttamente dal sangue umano e quello donato serve ad altri usi più urgenti, senza contare rischi di contaminazione da virus come l’Hiv.

I cinesi hanno quindi superato questo scoglio introducendo nelle del materiale genetico nella specie più diffusa di riso, l‘Oryza Sativa, il gene umano Gt13a. Questo ha promosso la produzione della preziosa proteina, che si deposità nelle cavità acquose delle piante di riso chiamate vacuoli.

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