Caffè e sigaretta? Un’accoppiata irrinunciabile per il fumatore doc che non riesce a non accendersi una sigaretta dopo aver gustato un caffè. E a qualsiasi ora del giorno. Non si tratta certo di un binomio molto salutare, ma che sarebbe causato da una componente genetica cui sembrerebbe quasi impossibile sfuggire.
Lo dimostra una ricerca scientifica condotta da Marcus Munafò dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, e pubblicata sul New Scientist.
I risultati della ricerca hanno voluto dimostrato che tutti coloro che posseggono una particolare variante di un gene, lo stesso che predispone a fumare di più, sono portati a bere un maggior quantitativo di caffè. Il motivo? La nicotina delle sigarette farebbe metabolizzare più rapidamente proprio la caffeina determinando la necessità di farne consumare di più per disporne degli stessi effetti.
Lo studio si è concentrato sul patrimonio genetico di 250mila persone residenti in Norvegia, Danimarca e Regno Unito. Prendendo in esame le abitudini in fatto di consumo di bevande e fumo, la loro attenzione si è concentrata sui chi fra di loro era portatore di una particolare variante genetica che predisponeva i soggetti a fumare di più. In sostanza questi soggetti erano portati a bere più caffè (o tè nel caso del Regno Unito), ma non sembrava valere la stessa regola al contrario.
I dati hanno dimostrato che chi assumeva più caffeina non era portato a fumare di più confermando l’idea degli studiosi. Sarebbe proprio la variante genetica a far metabolizzare più velocemente il caffè rendendo necessario assumerne di più per ottenerne gli stessi effetti energizzanti.
photo credits | thinkstock