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Cacciata perché ha “denunciato” i problemi dell’anoressia alla Scala

Cacciata perché ha “denunciato” i problemi dell’anoressia alla Scala

Aveva denunciato il problema dell’anoressia nel mondo della danza, i compromessi, i disturbi alimentari, le pressioni. Risultato? Licenziata. Come ogni voce contro anche l’ex allieva della Scala Mariafrancesca Garritano ha pagato duramente le denunce fatte.

La ballerina, paga così sia un libro che aveva scritto, “La verità vi prego sulla danza”, sia delle interviste rilasciate alla testata “Observer”. Proprio nelle  denunce rilasciate al giornale ad inizio dicembre era andata ancora più a fondo sul tema affermando addirittura che “una ballerina su cinque soffre di anoressia o di bulimia”.

L’intervista difatti scatenò tantissime polemiche, anche tra gli addetti ai lavori, tanto che la Garritano cercò anche di spiegare che il problema riguardava la situazione in generale del mondo della danza, e non prettamente solo di quella italiana o ancora più specifica di quella alla Scala. Purtroppo a niente sono servite le precisazioni tanto che la ballerina che era da poco stata promossa solista è stata licenziata dal Teatro la Scala per “giusta causa”.

Questa la nota diffusa riguardo  il provvedimento: “Il Teatro alla Scala  si è visto costretto a risolvere il rapporto di lavoro con la signorina Mariafrancesca Garritano in seguito alle interviste e dichiarazioni pubbliche da lei rilasciate ripetutamente in un ampio arco di tempo; dichiarazioni nelle quali si è concretizzata una lesione dell’immagine del Teatro e della sua Scuola di Ballo, nonché la violazione dei doveri fondamentali che legano un dipendente al suo datore di lavoro, facendo venir meno il necessario rapporto fiduciario che è alla base di tale legame”.

Alla luce dell’estremo provvedimento preso dai vertici del Teatro, risultano ancora più amare le uniche dichiarazioni rese dall’ex allieva della Scala all’indomani dell’uscita del libro choc: “La possibilità di essere licenziata mi è passata per la testa, ma amo La Scala, ci tengo ad essa ed è per questo che spero che le cose possano cambiare”.

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