È ancora caos Brexit e si va verso la hard Brexit, un’uscita senza accordo.
La Camera dei Comuni ancora una volta vota contro tutte le opzioni. Una ‘Hard Brexit diventa quasi inevitabile. Mercoledì il Regno Unito ha un’ultima possibilità di uscire dall’impasse o dovrà affrontare l’abisso.
Lo scrive su Twitter, dopo il voto della Camera dei Comuni che lunedì ha respinto ancora le alternative al piano di Theresa May, il referente sulla Brexit del Parlamento europeo, Guy Verhofstadt.
Dello stesso avviso, anche Michel Barnier, capo negoziatore della Ue, Michel Barnier, secondo cui a questo punto, un’uscita senza accordo del Regno Unito dall’Ue diventa “ogni giorno più probabile“. E anche se l’uscita senza accordo non è mai stato lo scenario preferito, i “27 ora sono pronti. Diventa ogni giorno più probabile. Essere preparati ad uno scenario di ‘no deal’ non significa che non ci saranno disagi. Non andrà tutto liscio. Ci saranno problemi. Essere pronti significa che tutti i problemi previsti dovrebbero essere gestibili per l’Ue” continua Barnier.
“Abbiamo sempre detto che possiamo accettare un’unione doganale o una relazione sul modello Norvegia. La dichiarazione politica può essere adeguata. Se i Comuni non votano a favore nei prossimi giorni, restano solo due opzioni: un ‘no deal’ o un posticipo più lungo dell’uscita“, conclude Barnier intervenendo al think tank Epc.
Intanto Therese May tenta ancora il tutto per tutto: dopo il no dei Comuni alla ‘Soft Brexit’, la premier riunisce il governo nel tentativo di salvare la sua versione di accordo sul divorzio dall’Ue. I ministri si incontreranno per una riunione valutando le opzioni aperte al momento: il no deal, l’uscita senza accordo il 12 aprile, resta la più probabile, ma si discute anche di nuove elezioni politiche, di un secondo referendum.
photo credits | think stock